La chiesa di Statto, dedicata a Sant’Antonio Abate, sorge ben in vista, dominando il castello Anguissola e la vallata della Trebbia. La ricorrenza del Santo patrono cade il 17 gennaio, giorno della sua morte, avvenuta in età più che centenaria, ed è occasione per partecipare in modo corale alla sua celebrazione. Sant’Antonio Abate è considerato il patrono della pastorizia e dell’agricoltura e, in un paese a vocazione agricola, è una figura importante di devozione, a cui dedicare la benedizione degli animali. La campagna, in passato, dipendeva sempre dalla presenza e dal lavoro degli animali, coadiutori dell’uomo, e il legame tra le due componenti era stretto. Nella storia del Santo, nato in Egitto nel 251, il suo eremitaggio lo vede vivere nel deserto e stabilire con gli animali un rapporto di conoscenza, amicizia e rispetto reciproci, tali da consacrarlo a loro protettore. In tutte le illustrazioni e nella pittura murale sul fondale dell’abside della chiesa di Statto, compare, tra gli altri animali, anche un maialino. Una volta era un simbolo demoniaco, ma, accanto al Santo, acquista dignità come animale domestico, stabilendo un ulteriore legame tra animali e mondo familiare. Un’altra ragione lega Sant’Antonio alla presenza di un porcellino: egli era, infatti, esorcista e guaritore; a lui è collegata la guarigione di un’infezione virale, “il fuoco di Sant’Antonio” (Herpes zoster), che, all’epoca del Santo, veniva curato con l’applicazione di grasso di maiale, che dava sollievo al bruciore provocato dall’infezione sulla cute. Un altro simbolo legato a Sant’Antonio Abate è il fuoco, che divampa nel falò di gennaio, usanza molto sentita in alcune regioni: Abruzzo, Calabria, Sardegna.
La tradizione si rifà alla discesa di Sant’Antonio all’inferno per liberare dalle fiamme i peccatori. Da qui il significato del fuoco come purificazione e vittoria sul peccato. Il fatto che la chiesa di Statto sia momentaneamente chiusa in attesa di restauro, impegna i parrocchiani ad un’azione ancor più serrata volta alla sua riapertura, si spera imminente. Quindi il comitato sollecita adesioni alle iniziative intraprese, dalla raccolta firme per accedere ai fondi FAI, alla ricerca di donazioni private, alla collaborazione con la Curia, attraverso il parroco Don Valerio Picchioni, per mantenere vitale e attivo il culto e costante la partecipazione. A questo scopo si sono mantenute le funzioni religiose all’aperto, durante la bella stagione e la tanto sentita benedizione degli animali in occasione della festa del Patrono. I promotori auspicano quindi una folta partecipazione alla festa patronale, che quest’anno si terrà sabato 18 gennaio alle ore 15, con la benedizione degli animali, dei panini e del sale, falò, musica e animazione, il voto per la Chiesa come “luogo del cuore FAI”, accedendo al link
https://fondoambiente.it/luoghi/sant-antonio-abate-in-statto?ldc, oltre alla donazioni economiche secondo il proprio coinvolgimento personale e le proprie possibilità.