Era una ricetta antichissima della civiltà rurale, oggi ammodernata e arricchita, anche per la commercializzazione del prodotto, una volta ottenuta una delle tante e inutili certificazioni burocratiche.
La ricetta originale prevedeva solo mandorle spellate tritate finemente, zucchero, uova, fecola di patate.
Si univano 100 g. di zucchero e 4 tuorli di uovo, sbattendo con vigore fino ad ottenere un impasto molto soffice. A parte si montava a neve gli albumi quindi si univano le mandorle tritate, 100 g. di fecola di patate e gli albumi ai tuorli e allo zucchero. Si impastava il tutto con energia, si metteva in una teglia imburrata e si infornava per una trentina di minuti.
(Tratto da “La cucina dell’Appennino fra Liguria, Lombardia ed Emilia” di Alfredo Morsetti
Dutch Communications & Editing)
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