Ginepro (Iuniperus communis)

Famiglia: Cupressacee (Coniferae in parte)
Altri nomi del Ginepro :
Coccole, iniepro, inipru, janiparo, janipru, nietro, niperu, zanevar, zeneul, znevro, zinier
Descrizione:
Arbusto legnoso o basso alberello (5 m), con fusto contorto dal portamento talvolta strisciante e corteccia ruvida e rossastra. Le foglie aghiformi, appuntite, verticillate a 3 sono solcate da una linea chiara nella pagina superiore. I fiori, dioici, giallastri quelli maschili e verdastri quelli femminili, sono disposti in prossimità dell’ascella fogliare e compaiono in primavera. I frutti, detti coccole, sono piccole bacche sferiche di colore verde, nero-bluastre a maturazione.
Dove si trova:
Frequente dalla bassa collina fino a 1500 m di quota.
Parti utilizzate:
Le foglie, i frutti (coccole), il legno.
Tempo di raccolta e conservazione:
Le foglie si possono raccogliere dalla primavera all’autunno recidendo i rametti su cui sono inserite.
Il periodo della raccolta delle bacche è l’autunno, tra settembre e ottobre, si raccolgono quando sono nere mediante scuotimento della pianta, cioè a completa maturità e vanno poi fatte seccare all’ombra.
Gli steli tagliati devono venir essiccati all’ombra, in un ambiente secco e ventilato; in questo modo manterranno a lungo intatto il caratteristico stimolante profumo
Il legno si ottiene scortecciando rametti di almeno un centimetro di diametro.
Principi attivi:
Olio essenziale (pinene, canfene, junene, terpinolo, cadinene) acidi organici, zuccheri, juniperina.
Proprietà:
Aromatizzantidiureticheantisettichebalsamiche.
La più importante proprietà del Ginepro è quella di aumentare la diuresi; questa attività, utile ai reumatici, agli artritici e ai gottosi, è stata studiata e confermata da autori moderni e dipende principalmente dalla presenza, nella droga, di un olio essenziale. Questo è inoltre un disinfettante delle vie urinarie e respiratorie, è un valido stimolante della digestione, un antifermentativo intestinale, un espettorante e un sedativo della tosse.
I preparati di Ginepro vanno utilizzati con cautela; non devono inoltre essere usati da soggetti affetti da infiammazioni renali.
Per uso esterno le bacche di Ginepro vengono utilizzate come stimolanti della circolazione cutanea; sono utili per esempio nel reumatismo e come blandi disinfettanti della pelle.
Le foglie e il legno di Ginepro hanno, per uso esterno, le stesse proprietà delle bacche.
Preparazione e uso:
Uso interno:
I frutti : Per aumentare la diuresi, per sedare la tosse, per purificare le vie urinarie.

Infuso di ginepro
Ponete 15 g di ginepro (bacche contuse) a riposare per 4-5 minuti in 1 l d’acqua bollente.
Consumatene 2 tazze al giorno come regolatore delle mestruazioni.

Macerato di ginepro
Schiacciate 10 g di ginepro (coccole) e mettetele a macerare con la scorza di 1 limone (solo la parte gialla) in 1 l di vino bianco secco ad alta gradazione alcolica, in bottiglia per 2 settimane.
Trascorso questo periodo consumatene 1 bicchierino dopo i pasti principali per combattere il meteorismo e i bruciori di stomaco.

Tè di ginepro
Schiacciate 1 cucchiaio di bacche di ginepro e mettetele in infusione in 1 tazza d’acqua bollente.
Lasciate macerare per circa 5 minuti. Colate filtrando e zuccherate secondo il vostro gusto.

Tisana di ginepro
Staccare delle tenere cimette di ginepro, per una lunghezza di qualche centimetro, e farle seccare in luogo ventilato. Conservatele in vasi di ceramica, di vetro o in sacchetti di carta.
Lasciate in infusione a piacere più cimette in acqua bollente e coprite velocemente il recipiente per non disperderne i vapori. Dopo circa 30 minuti di infusione filtrate e dolcificate con zucchero di canna.

Vino di ginepro
Ponete a macerare 15 g di ginepro (bacche schiacciate) e 1 limone (scorza, solo la parte gialla) in 1 l di vino bianco secco ad alta gradazione per 15 giorni. Trascorso questo periodo filtrate e conservate in bottiglia. Consumatene 2 bicchierini al giorno. Il vino di ginepro è un ottimo tonico, diuretico e digestivo.
Si consiglia a quanti soffrono di gotta, inappetenza e reumatismi.

Uso esterno:
I frutti : Come rubefacente e blando disinfettante

Frizioni di ginepro
Ponete 50 g di ginepro (coccole schiacciate) e 10 g di rosmarino (foglie) in 1 bicchiere di alcool denaturato. Lasciate riposare per 15 giorni prima di filtrare con una tela. Al filtrato aggiungete 25 g di olio di ricino. Utilizzare per frizionare le parti indolenzite dai dolori reumatici. Dopo la frizione ricoprite con un panno di lana. .

Decotto :
10 grammi in 100 ml di acqua. Applicare compresse imbevute di decotto sulla parte interessata.

Tintura:
10 grammi di bacche in infusione in 100 grammi di alcol a 60° per 1° giorni. Le frizioni di tintura di ginepro sono rimedio ai dolori reumatici.

Uso cosmetico:
Una manciata di frutti schiacciati da poco e infusi nell’acqua calda, danno un bagno stimolante, balsamico e purificante.

Notizie e curiosità: 
L’etimologia è ancora incerta, noi diamo ragione ad alcuni studiosi e diciamo che l’origine del nome Ginepro è l’unione di due vocaboli: “gen” che deriva dal celtico e che significa cespuglio, e “prus” che deriva invece dal latino e che significa aspro.

Il Ginepro in cucina:
Il ginepro è un arbusto molto importante per l’industria alimentare e farmaceutica: se ne ricava un olio essenziale molto utile e le bacche  sono particolarmente impiegate in cucina e in liquoristica (gin).
Ricette:

AVVERTENZA
Poichè l’olio essenziale è ricco di terpeni, in dosi elevate le bacche possono provocare irritazione all’apparato urinario e renale. Non va somministrato a chi soffre di disturbi di reni e al tubo digerente, nè alle donne in gravidanza. Preparati, vini e liquori a base di ginepro non devono essere assunti per più di 5-6 giorni consecutivi.

Attenzione!

1) Tutte le notizie riportate in questa sezione hanno solo uno scopo informativo. In nessun caso si vuole indurre ad auto-diagnosi o auto-terapia, questo può essere molto pericoloso. Solo un medico può effettuare diagnosi o terapia, per problemi di ordine sanitario rivolgersi al consiglio di un medico.
2) Ricordiamo che la raccolta di gran parte delle piante di questo sito è soggetta alle norme regionali per la protezione della flora spontanea.

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