La storia della provincia inizia con la fine della guerra di successione austriaca, infatti Bobbio, fino allora Contea dei Dal Verme con il suo territorio, entra a far parte del Regno di Sardegna lasciando l’ex Ducato di Milano austriaco, e lo Stato Sabaudo la eleverà a capoluogo di provincia fino alla costituzione del Regno d’Italia. A seguito del Trattato di Worms del 13 settembre 1743, confermato con la Pace di Aquisgrana del 18 ottobre 1748, avveniva l’alleanza antifrancese dei Savoia con Maria Teresa d’Austria e l’Inghilterra nella guerra di successione austriaca. Per concessione dell’Austria le autorità sabaude dopo la guerra, unirono l’Oltrepò, con il Vogherese, il Bobbiese e feudi adiacenti (Siccomario, Langhe Malaspiniane e Feudi Vermeschi) in una nuova provincia con capoluogo Voghera, nonostante l’istituzione della provincia di Bobbio nel 1743, ma che fu effettiva formalmente solo in seguito.
La provincia venne creata sommando i territori dei Feudi dei Dal Verme, dell’antica Contea di Bobbio con Corte Brugnatella, con le Langhe Vermesche e le Signorie dei marchesati dei Malaspina, fra i quali i feudi di Varzi, Godiasco e Oramala, con i feudi di Fortunago, Cecima e Bagnaria ed altri, che furono separati da Voghera e costituirono la nuova provincia di Bobbio.
Essa fu poi smembrata dalla Francia napoleonica fra il 1797 ed il 1803, ed inserita nel Dipartimento di Marengo (Alessandria), mentre nel 1805 è inserita nella Repubblica Ligure sotto il Dipartimento di Genova.
Tra il 1797 ed il 1814 Bobbio diviene Circondario (arrondissement francese) data l’abolizione delle province e verranno inseriti buona parte dei Feudi imperiali liguri aboliti effettivamente nel 1798, come il contado di Ottone (con i comuni di Cerignale, Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Pregòla, Rondanina, Rovegno e Zerba), che era nel Dipartimento dei Monti Liguri Occidentali che comprendeva tutta l’alta Val Trebbia da Ponte Organasco e Carrega Ligure in Val Borbera e la Val Boreca. Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, rinasce nuovamente la provincia di Bobbio con il medesimo territorio.Con la riforma amministrativa del 1818 vi è una modifica territoriale, con la perdita dei comuni di Borgoratto, Cecima, Godiasco, Montesegale, Pizzocorno e Staghiglione che passano nella provincia di Voghera; ma fu inclusa sempre nella Divisione di Genova del Ducato Ligure sotto il regno di Sardegna. Dal 1848 la provincia di Bobbio venne staccata dalla Divisione di Genova e aggregata provvisoriamente alla Divisione di Alessandria, ma dipese sempre da Genova. Nel 1859 con il Regio Decreto n. 3702 del 23 ottobre 1859 – Decreto Rattazzi venne inclusa nella provincia di Pavia e ridiventa circondario (effettivo dal 1861), poi nel 1923 i comuni del circondario vengono divisi tra le province di Pavia, Piacenza e Genova. Nel 1925 i comuni piacentini di Romagnese, Ruino, Valverde e Zavattarello ritornarono in provincia di Pavia.
La Provincia di Bobbio (ab. 36.906 nel 1814) era divisa in quattro Mandamenti: Bobbio (ab. 7.723), Ottone (ab. 10.691), Varzi (ab. 7.581) e Zavattarello (ab. 10.914). Il comune più popoloso era il capoluogo Bobbio (ab. 3.475 nel 1814, ab. 3.743 nel 1839).
I comuni in totale dopo il 1814 erano 27, ma furono 44 i comuni (con la popolazione del (1814) e quelli del [1839]) che fecero parte della provincia di Bobbio in anni diversi, alcuni vennero soppressi altri ripristinati, altri passarono ad altre province ed altri furono di nuova costituzione:
Bagnaria (o Bagnara) (ab. 778) [ab. 713], Bobbio (ab. 3.475) [ab. 3.743], Borgoratto Mormorolo (ab. 820), Caminata (ab. 930) [ab. 652], Cecima (ab. 824), Cella di Bobbio (con Castellaro di Varzi e Casale, Cegni, Cignolo e Negruzzo di Santa Margherita) (ab. 1.444) [ab. 1.610], Cerignale (ab. 1.050) [ab. 1.005], Corte Brugnatella (ab. 697) [ab. 745], Fascia [ab. 627], Fontanigorda [ab. 1.338], Fortunago (ab. 872) [ab. 802], Godiasco (con San Giovanni Piumesana) (ab. 2.210), Gorreto (ab. 773) [ab. 875], Gravanago (manca), Groppo (manca) [nel 1818 assieme a Godiasco, nel 1929 venne aggregato al comune di Pozzolo, costituendo l’attuale Pozzol Groppo(AL)], Menconìco (con San Pietro Casasco più Caro Bosmenso di Varzi) (ab. 1.021) [ab. 1.132], Moncasacco (manca), Monteforte (manca), Montepicco (manca), Montesegale (ab. 800), Nivione (con Capo di Selva di Varzi) (manca), Oramala (con Quarti) (manca), Ottone (ab. 2.759) [ab. 4.270], Pietra Gavina (con Casa Cabano, Casa Fiori, Cascina Torretta, Santa Cristina di Varzi) (ab. 528) [ab. 467], Pizzocorno (ab. 896), Pregòla (ab. 1.759) [ab. 1.817], Rocca Susella (manca), Romagnese (ab. 1.947) [ab. 1.822], Rondanina [ab. 627], Rovegno (ab. 2.160) [ab. 2.386], Ruino (ab. 999) [ab. 955], Sagliano di Bobbio (o Sagliano di Crenna) [ab. 244], Sant’Albano di Bobbio [ab. 476], Santa Margherita di Bobbio (ab. 583) [ab. 599], San Ponzo (manca), Staghiglione (con Stefanago di Borgo Priolo) (ab. 1.251), Torre d’Albera (manca), Trebbiano (manca), Trebecco [ab. 376], Val di Nizza (ab. 1.177) [ab. 1.129], Valverde (ab. 1.381) [ab. 900], Varzi (ab. 1.934) [ab. 2.045], Zavattarello (ab. 1.648) [ab. 1.729], Zerba (ab. 2.190) [ab. 1.275].
Gian Luca Libretti
(Articolo tratto dal N° 37 del 29/10/09 del settimanale “La Trebbia”)
(Nell’immagine la Provincia di Bobbio nel 1818)
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