Un tempo vi era solo l’erba. Qualche roccia. E sole, neve, vento. Tanto vento qui a cavallo tra due mondi, tra pianura e mare. Poi vennero i confini. Di popoli, di feudi, di bellicosi Stati.
Ma sempre, questi, sono stati monti d’incontro, d’unione tra genti in cammino lungo antiche strade e tra paesani delle vallate. Tutto questo, con diversi scopi, per il pane, per la vita, per gli amori ma tutti ammaliati dal miraggio del blu lontano, del bianco di intoccabili ghiacciai, di terre, città e paesi che si dipanavano all’infinito, creando la fantasia di un viaggio spesso impossibile.
Così inizia il reportage di Alessio Schiavi “Lassu’ piu’ vicino al cielo! “, pubblicato sul n° 186, novembre-dicembre, del bimestrale “OLTRE”. Si tratta della prima parte della storia dei simboli cristiani sulle vette dell’Appennino 4P: con inedite immagini d’epoca e splendidi scatti di Fabio Rox Rotondale e Sergio Azzaretti. L’autore racconta di Lesima, Alfeo, Chiappo, Ebro e dei loro monumenti di vetta, per immagini e parole. L’autore ci descrive il fascino del camminare sui monti dell’Appennino offrendo spunti diversi di conoscenza: i simboli religiosi che, nel tempo, si sono trasformati nella carta d’identità delle cime, nonché in meta, pretesto per raggiungerle.
Oltre ad Azzaretti e Rotondale, l’autore vuole ringraziare per le bellissime (e talvolta rare) foto di archivio che ha potuto pubblicare a corredo del suo reportage, in particolar modo Mons. Pietro Coletto e Giacomo Seghesio, e Sergio Capelli, Francesco Cosso, Marco Gallione e Ugo Pasini, e chi gli ha fornito notizie, date, nomi, storie.
Su OLTRE n°187 di gennaio-febbraio verrà pubblicata la seconda parte della storia dei simboli cristiani sulle vette dell’Appennino 4P che sarà dedicata a Penice, Giarolo, Antola.
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