Le vecchie osterie dell’Alta Valnure tenute vive dalle donne. Osterie che potrebbero farsi i conti in tasca e tenere aperto solo in primavera e in estate, quando il clima è mite e le vallate si ripopolano maggiormente nei fine settimana e nei periodi di ferie. Ma che invece preferiscono continuare e garantire un presidio, una presenza, tutto l’anno. Anche quando, guardando ai numeri, non converrebbe. Anche quando entrano solo una manciata di persone in un qualsiasi giorno feriale. Diamo così voce a quattro storie di “resistenza montanara” tutta al femminile, provenienti dallo stesso comune, Ferriere, ma che arrivano da quattro poli distanti del suo immenso territorio, che abbraccia Valnure, Valdaveto e Val Lardana. Sono le storie di Bianca, Silvana, Rosanna e Caterina che non mollano e lavorano ogni giorno per tante e per poche persone, portando avanti una tradizione di buona cucina sì, ma soprattutto di accoglienza. Quattro esperienze di tenacia tra le tante – sono ovviamente numerose le donne che gestiscono strutture nel capoluogo Ferriere, a Farini, in Alta Vardarda e Alta Valtrebbia, impossibile riportarle tutte – della montagna piacentina.
Castelcanafurone, “Dalla bianca”
Salsominore, l’osteria “Agogliati” di Silvana
Selva, la locanda “Montenero” di Rosanna
Cassimoreno, l’osteria di Caterina
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Filippo Mulazzi
http://www.ilpiacenza.it (24/03/2019)
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