– settembre 1943: cominciano a formarsi le prime bande partigiane.
– primavera 1944: le forze partigiane vedono accresciuta la loro consistenza numerica e la loro forza politico-militare.
– giugno 1944: si assiste all’avvio dell’offensiva partigiana che si dirama attorno a Bobbio (che venne prima liberato poi perso e poi, successivamente riconquistato).
– giugno-luglio 1944: l’infittirsi delle azioni partigiane inducono i nazifascisti a spostare i loro presidi verso i grandi centri; praticamente restava sotto il loro diretto controllo solo il litorale.
– luglio 1944:le forze partigiane portano a compimento la liberazione di una vasta area compresa tra il fiume Trebbia e il fiume Aveto; partendo dal Passo della Scoffera il territorio attraversato dalla statale 45 Genova-Piacenza giunge fino alle vicinanze di Bobbio, comprendendo importanti località: Torriglia, Montebruno, Propata, Rondanina, Fontanigorda, Rovegno, Pareto, Ottone, Marsaglia, Barbagelata, Lumarzo, Gorreto.
Azioni di Governo
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– luglio 1944: a Torriglia viene insediata dal Comando partigiano una Giunta che si occupa della gestione amministrativa; i primi provvedimenti presi riguardano la situazione alimentare che si era fatta preoccupante per via sia dei molti sfollati che erano confluiti nella zona sia perché la Prefettura di Genova aveva interrotto l’invio degli approvvigionamenti per paura che finissero preda dei “ribelli”.
– luglio-agosto 1944: a Farini d’Olmo viene designata una Giunta Comunale che agisce insieme al Commissario Prefettizio; anche qui ci si occupa in prevalenza del settore alimentare: vengono fissati il prezzo del grano, il quantitativo del frumento da assegnare a ciascuna famiglia e i prezzi dei principali generi di più largo consumo.
– agosto 1944: fu possibile attuare una completa organizzazione del movimento partigiano di montagna con la creazione della “Terza Divisione Liguria” (che poi assumerà il nome di “Divisione Cichero”).
-5 agosto 1944: viene decisa l’istituzione di tribunali partigiani.
– seconda quindicina di agosto: si costituisce un Comando Unificato di zona che ha la funzione di coordinare tutte le formazioni dislocate nella zona montuosa del settore Genova – Alessandria – Pavia – Piacenza.
– estate-autunno 1944: in molte località del versante ligure diventano attive delle Giunte Amministrative (la maggior parte di esse viene istituita direttamente dai comandi partigiani; poche sono quelle che vengono scelte tramite consultazione elettorale); si occupano principalmente di rifornimenti alimentari, di contenimento del “mercato nero”, di questioni fiscali (viene deciso che bisogna continuare a pagare le tasse tranne quella marcatamente “fascista” sul celibato), ci si adopera nel reperimento tra gli sfollati, di maestri per poter riattivare le scuole nelle varie frazioni ecc.
Fine della “Repubblica”
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– fine agosto 1944: al momento di sferrare il rastrellamento i nazifascisti dispongono di oltre 30.000 uomini fra tedeschi, due Divisioni italiane, la “Littorio” e la “Monterosa” e tutti i gruppi fascisti della Liguria, del Piemonte e dell’alta Emilia.
– 4 novembre 1944: i partigiani riescono a resistere agli attacchi tedeschi.
– 23 novembre 1944: i nazifascisti riprendono con più vigore l’offensiva; il rastrellamento investe le zone del Pavese e del Piacentino per poi distendersi su tutto il territorio della “zona libera” (il 28 novembre 1944 cade Bobbio).
– metà dicembre 1944: i nazifascisti raggiungono le valli Staffora e Curone.
– gennaio 1945: il rastrellamento prosegue per tutto il mese colpendo pesantemente sia la popolazione civile che i partigiani; la “repubblica” cade e viene deciso lo sganciamento: divisi in piccoli nuclei i partigiani filtrano tra le maglie dei nazifascisti.
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