Carpeneto è la frazione di mezzo, essendo praticamente a metà strada tra Cassingheno e Fascia capoluogo.
Per questo motivo la Sede del Comune è sempre stata a Carpeneto (salvo un breve periodo quando fu “capricciosamente trasferita” a Fascia nel 1829).
In considerazione di questa equidistanza tra le altre due frazioni e grazie al contributo del Provveditorato agli Studi di Genova, nel 1958 viene autorizzata la costruzione di una scuola comunale a Carpeneto, di cui una parte sarà adibita a Municipio.
Il nome Carpeneto, secondo le accezioni più diffuse, pare che derivi dal Carpine, specie di albero un tempo molto più diffuso.
Sin dagli inizi i principali eventi sono legati alla storia della Chiesa, annotata sui libri dai relativi preti.
La comunità di Carpeneto risale ad epoca molto remota e le prime datazioni storiche disponibili sono del 1200 anche se non si esclude una più antica esistenza.
La sua storia è ovviamente legata e simile a quella delle altre frazioni anche se, a differenza di molti altri paesi, di Carpeneto se ne ha già notizia intorno al 1300, quale piccolo nucleo di case raccolte attorno ad una chiesetta, con una sola navata, dotata di campanile e circondata da un piccolo cimitero.
La villa di Carpeneto fece parte della donazione effettuata da Azzone e Federico Malaspina, figli di Corradino detto “Spadalunga”, marchese di Catribiasca e Val Trebbia, in favore di Galeazzo II Visconti (Pavia 18 ottobre 1361) passando poi sotto nuovi padroni sino ai Fieschi ed ai Doria.
Nel 1500 la Chiesa di Carpeneto faceva già parte della “Pieve di Rovegno” quando, nel 1596, passò sotto la Parrocchia di Rondanina sino al 30 marzo 1647, anno in cui fu staccata ed eratta a Parrocchia autonoma con l’annessione della chiesa di Cassingheno quale succursale, smembrata a sua volta da quella di Rovegno.
Ma quanti erano gli abitanti di allora?
Le prime stime si trovano nei registri parrocchiali di Rondanina: nel 1631 Carpeneto conta 99 abitanti e 15 famiglie (Orocho 2, Barile 2, Bruno 11) mentre il primo libro della Parrocchia di Carpeneto (1821) riporta 22 famiglie per 160 abitanti.
Il maggior numero di popolazione viene raggiunto nel 1875 con 43 famiglie e 246 abitanti di cui 38 emigrati in NordAmerica e 1 a Buenos Ayres, 7 ragazze a servizio presso famiglie di Genova e 6 ragazzi a servizio militare. Il nome Carpeneto, secondo le accezioni più diffuse, pare che derivi dal Carpine, specie di albero un tempo molto più diffuso.
Sin dagli inizi i principali eventi sono legati alla storia della Chiesa, annotata sui libri dai relativi preti.
La comunità di Carpeneto risale ad epoca molto remota e le prime datazioni storiche disponibili sono del 1200 anche se non si esclude una più antica esistenza.
La sua storia è ovviamente legata e simile a quella delle altre frazioni anche se, a differenza di molti altri paesi, di Carpeneto se ne ha già notizia intorno al 1300, quale piccolo nucleo di case raccolte attorno ad una chiesetta, con una sola navata, dotata di campanile e circondata da un piccolo cimitero.
La villa di Carpeneto fece parte della donazione effettuata da Azzone e Federico Malaspina, figli di Corradino detto “Spadalunga”, marchese di Catribiasca e Val Trebbia, in favore di Galeazzo II Visconti (Pavia 18 ottobre 1361) passando poi sotto nuovi padroni sino ai Fieschi ed ai Doria.
Nel 1500 la Chiesa di Carpeneto faceva già parte della “Pieve di Rovegno” quando, nel 1596, passò sotto la Parrocchia di Rondanina sino al 30 marzo 1647, anno in cui fu staccata ed eratta a Parrocchia autonoma con l’annessione della chiesa di Cassingheno quale succursale, smembrata a sua volta da quella di Rovegno.
Ma quanti erano gli abitanti di allora?
Le prime stime si trovano nei registri parrocchiali di Rondanina: nel 1631 Carpeneto conta 99 abitanti e 15 famiglie (Orocho 2, Barile 2, Bruno 11) mentre il primo libro della Parrocchia di Carpeneto (1821) riporta 22 famiglie per 160 abitanti.
Il maggior numero di popolazione viene raggiunto nel 1875 con 43 famiglie e 246 abitanti di cui 38 emigrati in NordAmerica e 1 a Buenos Ayres, 7 ragazze a servizio presso famiglie di Genova e 6 ragazzi a servizio militare. Le case, tutte contadine, avevano i muri perimetrali in muratura con pareti interne e pavimenti in tavole di legno.
Le strade di collegamento erano tutte mulattiere, con largo uso di equini per gli spostamenti e solo nel 1870 prende forma l’idea di una nuova strada Carpeneto, Cassingheno, primo ponte sul Trebbia perchè sarà più comoda rispetto all’attuale che scende a “u pontettu” (ponte in legno dismesso sul torrente Cassingheno a causa della costruzione della nuova strada nazionale).
Sul finire del 1800 viene deliberato dal Consiglio di adeguare a norma di legge i tre Cimiteri dotandoli di nuove camere mortuarie, evitando così di usare ancora locali adiacenti ai cimiteri stessi”.
Nel 1946 viene attivato l’impianto di illuminazione pubblica del paese a seguito dell’accordo firmato nel ’39 con la Società Elettrica Piacentina per una linea dalla statale a Fascia capoluogo via Cassingheno e Carpeneto-Rondanina.
Nel ’50 viene approvata la carrozzabile sino a Carpeneto con contributo statale e viene richiesto alla TETI il collegamento telefonico, attivato l’anno successivo.
Nel 1958, grazie al contributo del Provveditorato agli Studi di Genova, viene autorizzata la costruzione della Scuola Comunale in Carpeneto, parte della quale sarà adibita a Municipio. Nel 1963 viene deciso l’ampliamento del locale Cimitero con 30 nuovi loculi, appaltati nel 1967.
Sono gli anni in cui vengono investiti nuovi contributi sulla strada Carpeneto-Fascia, grazie all’interessamento del Ministro P.E. Taviani al quale, nel 1966, viene conferita la Cittadinanza Onoraria del Comune di Fascia da parte del Sindaco Orocchi.
Nel 1975 viene terminato il campo sportivo e nell’82 Carpeneto viene collegata al nuovo acquedotto comunale in costruzione, utilizzando in emergenza idrica un raccordo provvisorio di 600 mt. di tubo semirigido P/E32 acquistato dal locale “Comitato Pro Carpeneto”.
Gli ultimi accenni a fatti rilevanti sono la costruzione dell’impianto di gasificazione centralizzato che dal 1997 serve tutto il paese e, nel 1998, la sistemazione dell’area attorno alla Cappelletta di San Rocco; da sempre ritrovo per tutto il Comune in occasione dell’omonima festa il 16 agosto di ogni anno.
(Fonte : http://www.comunedifascia.it)
Il paese, dopo essere stato sotto la giurisdizione degli Spinola, nel 1668 faceva parte dei feudi dei Doria e tale rimase fino al 1797, anno in cui ebbe fine il potere feudale. Carpeneto, staccatosi da Rondanina, fu eretto parrocchia nel 1647, con giurisdizione sull’oratorio di Cassingheno. La parrocchia nel 1668 contava 200 abitanti (anime), divisi in 34 famiglie (fuochi) di cui 20 a Carpeneto.
(Fonte: “Le antiche mulattiere” di Guido Ferretti)
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