Poche ore prima di Natale, senza comunicati e annunci (infatti nessuno lo sapeva), è stato aperto dal direttore degli appalti di Anas Nicola Rubino il bando per la futura variante di Statale 45 tra Rivergaro e Cernusca, undici chilometri di strada destinati dalla franosa Bellaria ad “agganciarsi” alla rotonda di Perino. Le ditte interessate all’opera dal costo indubbiamente sbalordivo – fa impressione vederlo finalmente scritto nero su bianco: 197 milioni e mezzo – possono partecipare alla procedura entro il 28 febbraio. Chi si aggiudicherà l’appalto presentando l’offerta economicamente più vantaggiosa dovrà: confezionare il progetto esecutivo (quello di Anas approvato in Conferenza dei servizi è il definitivo), portare avanti i maxi lavori (che sono previsti per cinque anni sia da monte che da valle) e garantire il monitoraggio ambientale durante e dopo la realizzazione della nuova strada.
Due sono gli aspetti che lasciano aperti alcuni dubbi, leggendo rapidamente l’estratto del bando disponibile nell’albo pretorio dell’Anas: il primo, è che non sembra esserci totale certezza sui fondi complessivi e infatti Anas già mette le mani avanti dicendo che potrebbe non procedere all’aggiudicazione o addirittura annullare la gara. Scorrendo il testo, si legge che l’aggiudicazione sarà “subordinata all’effettiva disponibilità delle risorse della legge di bilancio 2024 allocate con il contratto di programmazione 2021-25” e “fermo restando l’obbligo di copertura finanziaria al momento dell’affidamento”.
Il secondo aspetto su cui mettere l’evidenziatore è quello dei tempi: la gara durerà infatti nove mesi (prorogabili a dieci), tra nomina della commissione di gara e aggiudicazione del contratto. Se ne riparla quindi almeno in autunno, con start dei lavori ipotizzabile nel 2026 visto che, in mezzo, dovrà essere predisposto il progetto esecutivo. E questo – è la promessa che Castellari aveva fatto ai sindaci Andrea Gatti di Rivergaro e Roberta Valla di Travo – dovrà necessariamente ripassare tramite il più volte richiesto confronto con i territori, per provare almeno a modellare per quanto possibile il progetto sulle esigenze dei cittadini residenti e dei territori.
(Articolo tratto dal N° 2 del 23/01/2025 del settimanale “La Trebbia”)
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