Il MAC è il cuore pulsante della cultura in Oltrepò

Per chi si trova a Casteggio per vivere una giornata di relax, che sia per la Fiera del tartufo e del miele o anche semplicemente per un tour enogastronomico sulla colline, è impossibile non fare visita al Mac, il Civico Museo Archeologico di Casteggio, cuore pulsante della cultura in Oltrepò, gestito da Valentina Dezza, direttrice del Museo e della biblioteca comunale di Casteggio. Il 2024 è stato l’anno della riorganizzazione del museo grazie ad un finanziamento del Gal Oltrepò Pavese e al fondo che la famiglia Guarnaschelli aveva lasciato al comune di Casteggio vincolato proprio al Museo e alla Certosa Cantù. Il progetto di allestimento è stato realizzato in collaborazione con li studio A7 Design degli architetti Andrea Vaccari e Carlo Bergamaschi, in accordo con il sindaco Lorenzo Vigo e con le nuove figure istituzionali in seno all’amministrazione, l’avvocato Valeria Chioda con delega alla Cultura e Raffaella Achille che ha la delega alla Biblioteca. “Ora è proprio un museo del tutto nuovo, un’altra cosa rispetto a prima”, ha detto la direttrice Dezza. “Una ristrutturazione impegnativa che ci ha costretti a rallentare la presentazioni dei libri durante gli ultimi mesi, ma che ripartirà con grande slancio proprio in occasione della Fiera di novembre. Proprio per il 10 novembre abbiamo in calendario la presentazione di due libri, entrambi editi da Libreria Ticinum Editore: il primo, scritto da Simona Guioli direttrice del museo di scienze naturali di Voghera affronta la storia dell’Oltrepò attraverso i suoi fossili, mentre il secondo è scritto da Susanna Zatti ex direttrici dei musei civici di Pavia e riguarda le arti figurative in Oltrepò. Ricordo che il museo sarà aperto domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 fino alle 17.30”. Il libro di Simona Guioli, anche attraverso aneddoti e curiosità, ma con rigore scientifico, racconta l’evoluzione del territorio oltrepadano narrando le unicità paleontologiche che caratterizzano il nostro territorio dal Po alle cime dell’Appennino; scoperte effettuate da studiosi talvolta in modo fortuito altre in contesti rocamboleschi. Un susseguirsi di storie e racconti che portano il lettore ad appassionarsi a questa materia e ai tesori del nostro Oltrepò Pavese. Il secondo libro, scritto da Susanna Zatti, narra della nascita nel Novecento di un lungo periodo di feconda cultura artistica, specie figurativa, che connota Voghera e l’Oltrepò in senso non “proinciale”, ma anzi aperto a proposte e soluzioni innovative. Grazie anche alla presenza di eccellenti personalità di “forestieri” – artisti, intellettuali, critici, giornalisti e collezionisti – e a un tessuto politico e sociale pronto a recepire stimoli e a intessere relazioni, in vari luoghi si sviluppano interessanti produzioni pittoriche, scultoree e teatral-performative. A partire dalla casa in Godiasco dove Marinetti e le sorelle Angelini ideavano e coordinavano le azioni futuriste, alle puntate di Pellizza da Volpedo nella vicina Voghera per parlare di paesaggio con gli amici pittori, ai soggiorni di Sassu a Codevilla e di Guttuso a Rivanazzano. Sul filo della memoria, l’Oltrepò conserva l’esperienza, tutta intima e personale, della delicatissima Anna Nascimbene di Casteggio, e quella corale, forte e socialmente impegnata, del gruppo vogherese di Gasparini, Nobile, Grassi e Garau; oggi, il Museo Arte Ambiente Arena Po è il segno di un territorio la cui vitalità non è sopita. Tornando alle attività museali Valentina Dezza assicura che il grande lavoro sul rinnovato apparato didascalico realizzato con la collaborazione del comitato scientifico e della sopraintendenza, sta per essere ultimato. “Ci stiamo organizzando per affrontare le numerose prenotazioni per le visite didattiche da parte delle scuole al museo, visite che inizieranno dal febbraio del 2025”, ha concluso la direttrice del Mac.

Edoardo Varese

(Articolo tratto dal settimanale “Il Punto Pavese” del 4/11/2024)

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