Dove si trova
Seminò si trova sulle colline alle spalle di Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino, dal quale dista circa 1 km.
La strada, che conduce al colle sui cui sorge il castello si sviluppa in un paesaggio geometrizzato da estesi vigneti, disposti in filari e su terreni calcareo-argillosi che si protendono fino al Rio Lora e al Torrente Bardonezza.
Il castello
Attualmente, il castello ha una forma assai particolare, data da due corpi di fabbrica paralleli, uno ad oriente e l’altro ad occidente. Il primo, verso il cortile, ospita il portico al piano terreno e una loggia al piano superiore, entrambi a sette fornici; il secondo appare molto meno profondo. Lo studioso Carlo Perogalli, ipotizza che verso il lato meridionale, dovesse esserci un terzo volume che avrebbe conferito all’edificio una pianta ad U con torri angolari. Originariamente si accedeva all’interno tramite il ponte levatoio, di cui resta traccia sulla muratura, oggi sostituito da una scalinata in laterizio. A settentrione, inoltre, era presente una muraglia abbattuta dalla famiglia Scotti nel secolo XVII per ottenere materiale da utilizzare nella costruzione di una nuova chiesa nei pressi di Montalbo.
Cenni storici
L’origine del castello, probabilmente è da collocare in epoca anteriore al Mille, in quanto in un documento del 1027, inerente la scomparsa chiesa di Santa Mustiola, si afferma che questa sorgeva nei pressi del fortilizio. Sicuramente la collocazione su un colle del castello permetteva, come per altre fortezze della Val Tidone, di assolvere le funzioni di caposaldo strategico contro le numerose incursioni dei Pavesi. Dal testo dello studioso Andrea Corna, il quale esamina il Registro del Comune di Piacenza, emerge, nel 1199, l’impegno di Seminò per aggiungere, in accordo con Piacenza, un dongione al castello. Nel 1249, il maniero era in possesso di Federico II di Svevia, che ne fece luogo di prigionia di diversi dignitari ecclesiastici ed ambasciatori pontifici in viaggio verso il Concilio di Lione. Nel 1347 il fortilizio ed il feudo di Seminò appartenevano ai Leccacorvi, il cui capostipite venne ricordato per essersi distinto nella battaglia di Mortasa, al fianco di Carlo Magno: a loro Semino’ rimase fino al 1597, anno in cui la famiglia si estinse con la morte del marchese Lodovico.
Informazioni turistiche
Il castello è visitabile solo dall’esterno.
Aperto solo in occasioni di eventi e concerti
Fonti
www.emiliaromagna/beniculturali.it –
Foto dal sito www.emiliaromagna/beniculturali.it
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