La maxi recinzione anti cinghiali, costata 10 milioni di euro, rischia di diventare un rifiuto in mezzo a boschi e campagne. Lo sostiene il consigliere regionale Domenico Ravetti (Pd), che in Consiglio regionale ha chiesto chiarimenti agli assessori competenti per la Psa, Federico Riboldi e Paolo Bongioanni a proposito della Peste suina africana. Lunga circa 150 chilometri, non è servita a fermare i cinghiali e il virus, arrivato in Lombardia. Nel 2023 l’allora commissario per la Psa, Vincenzo Capuano, aveva disposto la presa in carico alla Regione per la manutenzione, essendo stata danneggiata dai cinghiali, con un costo annuo di 300 mila euro. La Regione aveva però passato la palla alla Provincia ma tutto è rimasto fermo. “L’assessore competente – dice Ravetti – ci ha informati del fatto che la convenzione con la Provincia non è stata definita, che le barriere sono di proprietà della Regione e che si riserva di rispondere sulla manutenzione della rete. Il Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana, con l’ordinanza numero 3 del 2023, aveva disposto che la Regione Piemonte, entro 30 giorni dal collaudo delle barriere contro la diffusione della PSA, prendesse definitivamente in consegna l’opera e si occupasse di ogni onere connesso alla sua gestione e alla sua manutenzione. Dopo qualche settimana, la Regione provvedeva a rispondere al Commissario che, sentita la Provincia di Alessandria, era in corso di definizione lo schema di convenzione per il trasferimento alla stessa delle opere collaudate”. Inoltre, aggiunge Ravetti, vicepresidente del Consiglio regionale, la Regione circa un anno fa precisava che gli oneri per la manutenzione delle barriere, circa 300 mila euro all’anno, sarebbero stati da lei anticipati alla Provincia di Alessandria, fermo restando che sarebbero stati posti a rimborso verso la struttura commissariale nazionale. “Credo – conclude Ravetti – che sia arrivato il momento di fare luce su questa vicenda. L’avevo chiesto un anno fa e torno a chiederlo adesso. C’è un’opera pubblica che è costata circa 10 milioni di euro per contenere la diffusione della PSA, sulla quale è necessaria, annualmente, la manutenzione. Non deve certo trasformarsi in un rifiuto lungo i boschi e la campagna della provincia di Alessandria. La peste suina africana dilaga e le barriere di contenimento non sono gestite da nessuno”. In più punti la barriera è stata danneggiata o abbattuta dai cinghiali, dimostrandosi incapace di fermarne i movimenti sul territorio.
https://www.giornale7.it/ (15/10/2024)
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