Tanto sfuggenti quanto fragili, spesso nascosti sul fondo delle vasche scavate nella pietra. Coi tritoni della Pietra Perduca il gioco è sempre lo stesso: una volta saliti sul roccione, si fa a gara a chi ne vede di più attraverso l’acqua non sempre limpida. Purtroppo non tutti i turisti e visitatori amano “guardare ma non toccare” E allora, adesso sono arrivate regole precise da seguire se si vogliono ammirare questi piccoli anfibi arrivati lì chissà quando: il Comune di Travo, in collaborazione can l’erpetologo Sergio Mezzadri, ha posizionato alcuni cartelli per spiegare cosa non si deve fare alle vasche sulla sommità della Perduca.
Prima regola non entrare nelle vasche, né fare entrare piccoli animali (ad esempio cani) per non turbare il fragile ecosistema del luogo: un sistema isolato di pochi metri quadri di acqua che non evapora mai. Non è possibile catturare i tritoni e tutta la fauna acquatica presente, neanche temporaneamente: si può fare solo se si ha in tasca un permesso ministeriale e per motivi di ricerca scientifica. È vietato poi asportare alghe o sedimenti, che sono indispensabile rifugio per i tritoni e le loro larve, oltre che fonte di cibo per la microfauna acquatica; non si possono introdurre pesci o alti animali acquatici che possono rappresentare un grave pericolo per l’esistenza stessa dei tritoni (mangiando le loro larve o piccoli esemplari) oppure influire negativamente sull’habitat. Infine, il consiglio più caldeggiato che è anche quello regolarmente più infranto dalle famiglie in gita domenicale: non è consentito gettare pietre o oggetti di qualsiasi tipo in acqua per stimolare il movimento dei tritoni e neppure resti di cibo o – peggio — rifiuti. «Goditi i tritoni e lo svolgersi della loro vita, come i loro particolari comportamenti riproduttivi» consiglia il nuovo cartello apposto di fronte alla chiesa di Sant’Anna.
Tutto è nato da una serata che sì è svolta a Travo alcuni mesi fa, a novembre, con la proiezione del video “Un altro giro d’acqua” di Rodolfo Villaggi (nell’ambito di una rassegna di documentari alla sala polivalente del gruppo “Obiettivo foto e video I Gechi”) al termine della quale l’esperto Mezzadri aveva spiegato il mondo unico dei tritoni della Pietra Perduca e dato consigli di buona convivenza con questa rara e fraglie specie. «Adesso abbiamo deciso di estendere queste raccomandazioni a tutti i visitatori della Pietra Perduca, benché non abbiamo avuto notizie di comportamenti scorretti» spiega la sindaca di Travo Roberta Valla «Prima di salire alle due vasche, basterà seguire le istruzioni per non avere problemi».
I tritoni sono uno dei motivi principali per cui la Perduca è diventata una meta molto gettonata, facile da raggiungere e adatta anche alle famiglie. Ma proprio per lo stesso motivo ha bisogno di essere preservata. Tra i tanti che si prendono cura dei tritoni ci sono anche i vigili del fuoco, che lì accanto hanno la loro palestra di arrampicata: negli anni particolarmente siccitosi, salgono su per rimpinguare le vasche con nuova acqua.
Cristian Brusamonti
Articolo tratto da “Libertà” del 21/07/2024
Fotografia di Luigi Ziotti
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