Ha preso il via in questi giorni la sperimentazione dell’auto infermieristica itinerante in Alta Val Trebbia. Il progetto, che si protrarrà nell’arco dell’intera stagione estiva, prevede che uno dei due mezzi di soccorso avanzati sanitari dell’Azienda Usl di Piacenza – entrambi (un’auto e un’ambulanza in configurazione autista soccorritore e infermiere) sono stati sino ad oggi in postazione all’ospedale di Bobbio – con la presenza dell’equipaggio infermieristico sull’arco delle 12 ore, dalle 8 alle 20, assumerà la configurazione di veicolo dinamico di soccorso. «È un lavoro che abbiamo fatto per i cittadini e per i turisti studiando gli algoritmi e i dati statistici – ha spiegato il direttore generale Paola Bardasi – e questa modalità permetterà di provare un sistema 118 in grado di abbassare i tempi di intervento».
«Per noi il 118 è un sistema inclusivo di Anpas e della Croce Rossa – ha detto Stefano Nani, direttore infermieristico delle professioni sanitarie – e questo progetto, in via sperimentale, prende ispirazione dalla Romagna. Grazie ad un investimento di risorse dell’Azienda Usl di Piacenza, che dalle 8 alle 20, permette la presenza di personale infermieristico al Cau dell’Ospedale di Bobbio, si è reso possibile allocare il personale del 118 al servizio dell’emergenza territoriale. Lungo l’asse Travo – Ottone, sono presenti tre sedi di volontariato (a Travo la Pubblica Assistenza, a Corte Brugnatella e a Ottone la Croce Rossa). Sappiamo inoltre che la Statale 45 in estate vede la crescita della presenza turistica. Ora, stiamo facendo un passaggio nuovo e diverso».
«Abbiamo studiato vari dati, partendo dalla popolazione residente e incrociandoli con quelli degli interventi passati anche tenendo conto l’impatto turistico nella stagione estiva – ha spiegato l’infermiere del 118 Enrico Lucenti – da qui, i minuti di permanenza e di area dove è più probabile, da quella determinata zona geografica, pervenga una richiesta di soccorso. Abbiamo preso così in considerazione tre “cluster”: Ottone-Zerba, Corte Brugnatella-Cerignale e Coli-Bobbio».
«Tutto viene gestito dal sistema informatico che prende in esame due parametri: la geolocalizzazione del mezzo in postazione mobile e la presenza dell’equipaggio e del mezzo sanitario in postazione fissa. In questo modo, l’operatore della Centrale Operativa 118 ha modo di inviare il mezzo più vicino» ha sottolineato Stefano Nani che ha posti l’accento sulla presenza di una decina di cantieri con la presenza di semafori che impongono i sensi unici alternati lungo la parte alta della Statale 45. «Questo ci impone al momento che l’auto infermieristica in configurazione dinamica, al momento, percorrerà il tratto Bobbio-Ottone. Poi, nel corso dei prossimi giorni e settimane, quando alcuni semafori verranno rimossi, si allungherà la forbice portando il veicolo a percorrere Ottone sino a Travo».
«Abbiamo tempi di percorrenza che si attestatno attorno ai 13 minuti dal momento della chiamata di soccorso all’arrivo del primo mezzo sanitario sul posto – ha sottolineato la dottoressa Enrica Rossi – quando la media regionale è di 16 minuti e il parametro di riferimento di eccelleza è stare in media al di sotto dei 18 minuti». Il sindaco di Travo Roberta Valla ha commentato: «Accolgo con favore questa iniziativa»; «Per i primi bagni in Trebbia in giugno si sono verificati alcuni interventi di soccorso: l’auspicio è che questa modalità, negli anni successivi, quando sarà a regime, prenda il via qualche tempo prima. Vogliamo che i cittadini siano tranquilli e contenti», ha invece detto il primo cittadino di Bobbio, Roberto Pasquali. «Tutto ciò che migliora il sistema va apprezzato», ha concluso il sindaco di Zerba, Giovanni Razzari.
Stefano Pancini
https://www.ilpiacenza.it/ (10/07/2024)
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