Ai primi del ‘900 la Direzione Provinciale delle Poste, partendo da Roma, decide di trasformare sia l’organizzazione della distribuzione, sia quella del ritiro della corrispondenza sostituendo il servizio ippico con quello meccanico, cioè con automezzi.
La trasformazione si rese necessaria data la vastità della città ed il bisogno di mezzi celeri adeguati alle esigenze della Capitale del regno. Gli studi al riguardo furono fatti dal Ministero, tenendo presente per massima il chilometraggio giornaliero da percorrere per servire tutti gli uffici della città e per provvedere alla vuotatura delle cassette situate nel perimetro della cinta daziaria.
Anche la Val Trebbia fu interessata da questa trasformazione con un servizio postale con un servizio postale che partiva da Genova e arrivava a Piacenza, mentre il ritorno a Genova avveniva passando per la Val Nure, la Val d’Aveto e la Val Fontanabuona.
Si può immaginare che questi viaggi fossero molto difficili e durassero molte ore se non giorni.
Gianfranco Curatolo ci ha inviato il documento sottostante realizzato da “Gigetto”, un suo amico che preferisce presentarsi solo con il soprannome, nel quale si ripercorrono tutte le tappe dell’epico servizio postale.
(Documento inviatoci da Curatolo Gianfranco x “Gigetto”.)
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