Viene inaugurato martedì 23 aprile alle ore 10.30 il nuovo allestimento del Museo Collezione Mazzolini a Bobbio. I lavori di consolidamento delle antiche celle dei monaci, che fino a qualche anno fa ospitavano gli studenti delle scuole, si sono conclusi solo da un mese e ora si procede ad attrezzarle. Sarà così possibile ampliare lo spazio espositivo aggiungendo molte opere inedite “offrendo ai visitatori – spiega l’architetto Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi – un filo narrativo per collocare gli artisti nel percorso culturale che va dalla fine dell’’800 agli anni Settanta”.
Il progetto è nato nel 2015
La Collezione è collocata al primo piano, cui si accede dopo aver percorso il piano terra del Museo dell’abbazia lungo piazza Santa Fara; le opere erano finora esposte solo lungo il corridoio centrale, ora l’area si estende anche alle sale laterali.
Il Museo Mazzolini è nato nel 2015 grazie a un accordo tra Comune e Opera diocesana per la preservazione della fede. Dal 2018 prosegue l’architetto Ferrari – con la collaborazione della Soprintendenza di Parma si è potuto accedere a un finanziamento del Segretariato del Ministero dei Beni culturali che ha permesso di programmare un intervento di consolidamento strutturale e miglioramento sismico delle sale laterali del primo piano; i lavori sono terminati un mese fa. Il pavimento delle stanze e l’area centrale è stato rafforzato inserendo catene d’acciaio che giungono fino al muro esterno sulla piazza; inoltre, sono stati consolidati i capitelli degli archi del loggiato. L’operazione ha permesso di superare la precedente dichiarazione di inagibilità e di riaprire questi spazi.
Si prepara l’apertura
In queste settimane si procede al nuovo allestimento. Il corridoio centrale vedrà pannelli espositivi laterali con divisori interni, una serie cioè di cavalletti mobili luminosi in modo da rinnovare costantemente l’esposizione. Si percorrerà perciò una sorta di labirinto che condurrà a visitare sia il corridoio che le diverse sale.
Viene creata anche una sezione di artisti piacentini “amici del Museo” con opere a tema religioso. “I temi religiosi nella Collezione – spiega l’arch. Ferrari – di fatto sono pochi, ma gli artisti rivelano nelle loro opere una profonda ricerca di senso. Penso a Lucio Fontana, autore di una scultura del Crocifisso esposta a Bobbio: nei suoi soggetti, come la sezione caratterizzata dai concetti spaziali, con tagli, l’uso di sabbia e vetri, i buchi su tela, tutto rimanda sempre a un oltre, un altrove”.
(Articolo tratto dal N° 14 del 18/04/2024 del settimanale “La Trebbia”)
Related Posts