“Era una notte buia e tempestosa…” era proprio così la notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 novembre 1943 quando una squadriglia di Wellington inglesi decollati da Tunisi con l’obiettivo di bombardare le fabbriche su Torino furono sorpresi dal maltempo già sulla Corsica ma sul nostro Appennino addirittura da una bufera di neve.
Alcuni tornarono alla base altri proseguirono ma tre precipitarono in Val Boreca, uno precisamente sullo spartiacque verso Propata, un secondo sulla “Ruá” di Bogli appena sotto il Poggio Rondino ed il terzo di cui ci parlerà nel “Ciàn da Piscìnn-a” sopra Artana.
Man mano che avanzavano sulla rotta per valicare la catena appenninica le turbolenze si facevano via via più feroci, i lampi accecavano momentaneamente i piloti, le sferzate del vento facevano sobbalzare le carlinghe, che provocavano rumori sinistri, i motori giravano rabbiosi per vincere le fortissime correnti discendenti, i cuori che battono all’impazzata.
Le formazioni dei velivoli si sfaldavano, ogni capo squadriglia cercava per se ed i suoi gregari la rotta migliore.
Ma con questo tempo la rotta migliore non esiste, neanche tornare indietro.
Stavano procedendo a vista quando furono colti dalla tormenta di neve, mentre precipitavano sapevano che sarebbero morti ma non sapevano neanche dove e così breve fu il tempo che gli rimase che non fecero in tempo a ripercorrere a ritroso la loro giovane vita, il più “vecchio” aveva solo 27 anni.
C’è una canzone dei Pooh dal titolo “L’anno, il posto, l’ora” che ci racconta in musica il momento in cui precipita un aviatore, lungo tutta la canzone, è ricco di emozioni, lui capisce che è la fine e ripercorre velocemente tutte le immagini della sua vita concludendo il ricordo con l’immagine casalinga di moglie e figlio che attendono il suo ritorno e nel suo ultimo tenero pensiero verso lei si raccomanda di non dirgli che è morto ma solo scomparso e dargli così l’illusione di un suo ritorno. Questa canzone è una poesia struggente ed esaltante insieme ma può aiutare ad immaginare quei momenti drammatici vissuti dai cinque aviatori.
Il prezzo che pagherà la RAF per questa sfortunatissima missione sarà altissimo in uomini e mezzi: 17 Wellington e 14 equipaggi andranno persi.
Fra questi anche il Wellington HZ 182 precipitato ad Artana.
A bordo vi erano cinque uomini: quattro inglesi ed un’australiano, tutti della RAF, l’australiano della RAAF – Royal Australian Air Force – con servizio volontario nella RAF. Ecco i loro nomi, tutti giovanissimi, il comandante del bombardiere aveva appena 22 anni:
RAF Flight Sergeant James GREEN, Captain (Pilot) di anni 22;
RAF Flight Sergeant Cyril BAYNTON, (Navigator Bomb Aimer) di anni 27;
RAF Sergeant Gordon Herbert Edmund WILLMOTT, (Wireless Air Gunner) di anni 23;
RAF Sergeant John WIL- LIAMSON, (Wireless Air Gunner) di anni 22;
RAAF Flight Sergeant Linton Patrick SANDERSON, (Rear Gunner) di anni 27.
I cinque uomini dell’equipaggio, furono ricomposti e seppelliti in un primo tempo nel cimitero di Artana.
Successivamente, dopo la fine del conflitto mondiale il 18 ottobre 1945, vennero traslati.
Il “Postino” ci racconta una Storia della nostra Val Boreca ed organizza un evento a Capannette di Pey 25 novembre 1943 – 25 novembre 2023, 80°anniversario della tragedia dei Wellington precipitati ad Artana e Bogli nel Cimitero Monumentale di Staglieno, Genova, dove tuttora riposano nel settore dei caduti inglesi di Guerra.
È lì che il nostro “Postino” si è recato per porgere ad ognuno di loro un pensiero ed una preghiera, sono lì uno vicino all’altro nella stessa fila sotto una croce bianca di marmo in un prato con l’erba curata e tagliata nel più classico stile inglese.
Per conoscerne tutta la storia particolareggiata coi dettagli dei ritrovamenti col Metal-detector al Ciàn da Piscìnn-a e le ricerche burocratiche sui registri presso il Cimitero monumentale di Staglieno a Genova, grazie alla gentile disponibilità della funzionaria dott.ssa Chiara Capini, basta che visitate il sito dedicato dei nostri amici del Gruppo Ricercatori Aerei Caduti al seguente link:
https://www.gracpiacenza. com/wellington-artana-di-ottone.html
Domenica 26 novembre il nostro “Postino” ha organizzato per l’80° anniversario una commemorazione con due eventi legati tra loro, uno di rito cattolico ed uno di tradizione anglosassone per le origini degli aviatori.
Alle ore 12 presso la Chiesetta di Capannette di Pey si terrà una Santa Messa officiata da Don Enzo, nella stessa occasione daremo finalmente un nome anche ai cinque malcapitati precitati nella “Ruá” di Bogli di cui abbiamo trovato riscontro nei documenti cimiteriali di Staglieno e trovato le loro tombe sulla stessa fila degli aviatori “artanesi”.
A seguire presso il ristorante dell’ Albergo di Capannette di Pey ( https://www.capannettedipei.it/ ) ci sarà il “rito” protestante con un pranzo conviviale con menù a tema, sono gradite le prenotazioni essendoci solo 50 posti a tavola.
I cinque aviatori erano tutti originari di paesi anglosassoni per cui supponendo di religione protestante il “banchetto” seppur ad 80 anni dalla tragedia come nella miglior tradizione dei paesi anglosassoni è visto come un’occasione per socializzare “festeggiando” il passaggio dei defunti ad una vita diversa mettendo a disposizione di coloro che sono intervenuti al funerale un rinfresco, questa usanza era comune anche nelle nostre valli, accompagnato da un sottofondo musicale per intrattenere gli ospiti infatti per l’occasione ci allieteranno Anaïs Rio al piffero e Daniele Scurati alla fisarmonica i quali ci accompagneranno con la loro musica delle 4Province anche nel breve tratto a piedi tra la Chiesetta e il Ristorante.
A fine pranzo verrà regalato ad ogni partecipante un piccolo reperto dell’aereo ma ottenerlo non sarà così facile perché per avere il gradito gadget dell’evento dovrete cimentarvi con l’uso del Metaldetector grazie alla gentile disponibilità dello Staff del “Postino”, coloro che hanno eseguito le ricerche sul campo al Ciàn da Piscìnn-a, e con questa utile tecnologia potrete trovare da soli, e tenervi, i reperti dell’aereo che avremo abilmente nascosto nel prato di fronte al Ristorante … ma per tutti i dettagli della giornata potete consultare la pagina del “Postino” al seguente link: https://mangialongadelpostino.wordpress.com
Questa tragedia ha portato morte, quegli aerei portavano distruzione, era la guerra, ma questo tragico evento nella nostra Valle ha portato anche “Vita”.
Con i resti degli aerei i nostri avi hanno fatto tetti di cascine, parapetti ed utensili per la vita quotidiana contadina e chi più ingegnoso come l’ingegner “Massa”, Paolo Giovanni Renati di Bogli, coi metalli pregiati li ha fusi per produrre turbine e nuove attrezzature elettriche portando la luce vera, tramite la costruzione di centraline idroelettriche che sfruttavano l’acqua incanalata dai vari affluenti del torrente Boreca, non solo in alcune frazioni della nostra valle ma anche nelle valli limitrofe… ma questa è un altra Storia che prima o poi il nostro “Postino” ci racconterà.
Paolo Zanardi
(Articolo tratto dal N° 37 del 16/11/2023 del settimanale “La Trebbia”)
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