La mostra, nata su impulso del direttore de “La Trebbia” don Aldo Maggi, è stata curata da Maria Grazia Cella e Marica Draghi, in collaborazione con Antonella Losini e Mariuccia Ghiano. Ogni numero dell’archivio è stato consultato, fino a fare una selezione degli articoli e temi più importanti. La raccolta, che espone anche diversi volumi originali rilegati del settimanale, è prima di tutto un interessante viaggio nell’evoluzione editoriale del periodico, passato da due a otto colonne, nel cambio grafico della testata, nello straordinario utilizzo di foto a tutta pagina in copertina negli anni Sessanta fino alle edizione odierne nelle quale non si rinuncia all’uso della carta patinata. Ma soprattutto la mostra è una carrellata nella storia della Valtrebbia (ma anche della Valdaveto e della zona immediatamente oltre il monte Penice): si passa così dai dibattiti sulla costruzione della famosa ferrovia verso Genova ai risultati sportivi, dalle feste agli avvenimenti religiosi e fino ai giorni nostri, attraverso le firme storiche del periodico. Una piccola sezione è dedicata anche ai periodici “concorrenti” (e soprattutto anticlericali) a cavallo tra Ottocento e Novecento come “Il Penice”, “Il Bobbio” o “Il Bove”. L’intenso lavoro di ricerca è durato due mesi e ha coinvolto anche due studenti delle scuole superiori di Bobbio (impegnati del fotocopiare, ritagliare e incollare gli articoli), col sostegno tecnico del Comune.
«Fondata dal vescovo Pasquale Morganti – sottolineano le curatrici della mostra – fin dal primo numero “La Trebbia” mise in chiaro la necessità di un periodico a Bobbio, sostenendo che un giornale tutto suo per una cittadina significa anche un fattore di identità e sviluppo». La mostra – omaggiata anche dai ragazzi del Grest parrocchiale che hanno realizzato una parete di disegni dedicata alla ricorrenza – resterà aperta fino alla fine di settembre ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle 12.
(Articolo tratto dal N° 29 del 31/08/2023 del settimanale “La Trebbia”)
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