L’Alta via dei monti liguri con direzione il rifugio di Pratomollo, la salita sul Monte Penna, simbolo del Parco dell’Aveto, dal Prato della Cipolla al Lago Nero, la foresta della Roncalla, la conca Tribolata. Ecco i luoghi più frequentati in alta val d’Aveto dagli appassionati delle ciaspole. Le ottime condizioni meteo e l’innevamento favoriscono ormai da due settimane questo tipo di attività sportiva.
L’apertura il sabato e le domenica degli impianti di risalita da Rocca d’Aveto al Prato della Cipolla e talvolta anche nel secondo tratto fino al Monte Bue favoriscono l’afflusso con un numero di biglietti staccati alla stazione di partenza che ha toccato quota 1200.
Anche se la neve non ha fatto la sua apparizione in occasione delle festività natalizie forse Skiarea di Santo Stefano d’Aveto riuscirà a salvare una stagione turistica che sembrava quasi compromessa. Oltre al Prato della Cipolla con campo scuola, tapis roulant e sciovia è molto frequentata la zona delle Casermette del Penna dove oltre al rifugio i frequentatori possono usufruire della pista per le ciaspole o lo sci da fondo che percorre l’anello della montagna e raggiunge il rifugio Monte Penna che si trova in Comune di Bedonia, in alta Val Ceno in territorio emiliano.
Sempre alla pendici del Monte Penna, in Comune di Santo Stefano d’Aveto, è usufruibile l’antica via delle Guardie che con l’innevamento diventa una pista per le ciaspole. E’ consigliata anche tra gli itinerari del sito del Caseificio val d’Aveto di Rezzoaglio Inferiore che ne riporta il tracciato. Inizialmente si sale nella foresta demaniale, su comoda strada sterrata, fino a giungere alla segheria che il Parco ha fatto realizzare nella foresta per poter trasformare direttamente in cantiere il legname. Da qui si segue il sentiero Ofiolitico. Si prosegue, quindi, sempre su strada sterrata,che collega la faggeta del Penna con quella delle Lame. Il tracciato procede a mezza costa, lungo il versante settentrionale del monte Cantomoro. In un alternarsi di faggeta e rimboschimenti a conifere, si giunge al ponte sul rio Ronco del Diavolo. In località Moglia Negretta si trova un piccolo riparo realizzato dal Parco, essenziale come posto tappa durante un’escursione o ricovero d’emergenza in caso di maltempo. Si lascia quindi il sentiero e si segue il segnavia A3 (anello del monte Aiona) fino a giungere al passo del Cerighetto. L’ultimo tratto di percorso è più aperto e panoramico. Giunti al passo si consiglia di tornare indietro e di non proseguire perché in inverno il tratto diventa impervio a causa del ghiaccio e di numerose rocce affioranti.
Fabio Guidoni
(Articolo tratto dal N° 5 del 09/02/2023 del settimanale “La Trebbia”)
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