“Buona fortuna Nanni!” è il percorso interattivo che da questa primavera, finalmente liberata dal COVID-19, invita a raggiungere il borgo di Fascia, per una visita guidata che non ha precedenti!
È dedicato a chi nel secolo scorso, qui e come in tutta l’Alta Val Trebbia, ha vissuto l’emigrazione alla ricerca di migliori condizioni lavorative, rispetto a quelle misere che offriva l’agricoltura e l’allevamento: il saluto dei familiari e degli amici, cercando di nascondere la preoccupazione e il dispiacere per il distacco, voleva incoraggiare i giovani in partenza e lasciare un sorriso come ricordo. Il focus è sullo spopolamento del paese negli anni del dopoguerra quando i giovani fasciotti scesero a Genova a lavorare, senza rinunciare allo stretto legame con i loro vecchi e le tradizioni.
Arrivando a Fascia …e, ancor meglio, posteggiando sul grande piazzale all’ingresso del paese si trovano le indicazioni del percorso.
Nei pressi del monumento dedicato alla resistenza antifascista della VI Zona Operativa, si è accolti dal pannello introduttivo che riepiloga i titoli e le posizioni delle 15 postazioni, distribuite dall’ingresso del paese fino al cimitero. Percorrendo l’abitato, in ogni postazione il QR code invita a scattare la foto che tramite link dedicato rimanda al sito del Comune di Fascia facendo apparire i testi ed le fotografie associate. Al termine del percorso il visitatore potrà inviare un feedback su Instagram Fascia_stories.
Il progetto, che ha visto la collaborazione partecipe e attenta di tutta la comunità del paese, dagli ormai pochi residenti ai villeggianti estivi, dagli emeriti studiosi del luogo, ai giovani ed alle attività che potranno beneficiare dell’arrivo di turisti e curiosi.
Forse gli autori del progetto sono stati un po’ sognatori: hanno addirittura commentato le postazioni con i testi tradotti in inglese, sorridendo con un occhio ai nipoti dei nostri emigrati in America e con l’altro al turismo internazionale che arriva sulle coste liguri, con l’intento di attrarre quanti, nelle giornate torride o che non consentano i bagni, vogliano unire la frescura degli oltre 1100 metri di altitudine alla storia ed alla cultura dell’Alta Val trebbia.
L’ideatrice e coordinatrice del progetto è Franca Acerenza, museologa genovese, che pur essendo “foresta” ha saputo cogliere l’intimità dei luoghi, nominandoli con il dialetto parlato, che ai “fasciotti” ancora scalda il cuore e l’attenzione dell’Amministrazione comunale che ha da subito individuato la rilevanza del progetto e lo ha realizzato. Il progetto è patrocinato, oltre che dal Comune di Fascia, dall’Ente Parco Naturale Regionale dell’Antola e da ICOM-Italia, associazione internazionale di professionisti museali affiliata all’UNESCO.
Non si può in un articolo approfondire tutto quanto è rappresentato nei Qcode: certamente all’occhio attento del visitatore emerge che ogni parola, ogni fotografia, ha la presunzione di rinviare ad approfondimenti ed ad argomenti che ancora hanno la necessità di essere studiati.
Per coloro che da casa vogliono conoscere il percorso virtuale è sul sito istituzionale del Comune di Fascia:
http://www.comune.fascia.ge.it/turismo-e-tempo-libero/gite-e-passeggiate/434-fascia-con-lo-smartphone.html
Elvio Varni
(Articolo tratto dal N° 25 del 14/07/2022 del settimanale “La Trebbia”)
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