Nuova frana in Alta Val d’Aveto: «Uso il monopattino per non chiudere le Poste»

Non ha pace la strada provinciale 586 di Val d’Aveto. Un altro tratto è stato chiuso ieri nel comune di Ferriere, tra la località Bosco Grande e la galleria artificiale della Madonnina del Roccione, a causa di una caduta massi, avvenuta nella mattinata che ha fortemente danneggiato le barriere di protezione. Fortunatamente non si sono registrati danni a persone o a cose. Il servizio Viabilità della Provincia di Piacenza informa che data la situazione di dissesto ancora in atto, al momento non è possibile il ripristino della circolazione. Rimane chiuso al transito anche il tratto all’altezza dello sbarramento della diga di Boschi, sempre nel comune di Ferriere in Alta Val d’Aveto. Un mese fa qui era caduto un grosso sasso sulla carreggiata a seguito di un movimento franoso.

In queste settimane ci si è «arrangiati», nel senso che la gente si è organizzata lasciando un mezzo a monte e uno a valle della frana, percorrendo a piedi quei cento metri di sterrato. Chi può, naturalmente, perché non tutti hanno due mezzi a disposizione. Claudio Spadoni Andreani per esempio, che lavora a Poste Italiane agli uffici dell’Alta Val d’Aveto e dell’Alta Val Trebbia, si è comprato un monopattino. E’ l’unico operatore per diversi sportelli di quel territorio e per non lasciare la gente senza servizio ha deciso per l’acquisto di questo mezzo alternativo che lo aiuta a raggiungere l’auto a valle della frana. «L’ho comprato esclusivamente per questo motivo – racconta il 28enne piacentino che a Boschi ha la casa di famiglia -. Dalla casa di Boschi parto in monopattino e vado fino al tratto chiuso, poi lo spingo a piedi lungo lo sterrato dove c’è la frana ed il masso caduto e poi lo carico sulla macchina che lascio dall’altra parte per poter andare a lavorare. Purtroppo sembra che qui le cose vadano per le lunghe. La strada però frana da un anno e la cosa drammatica è proprio questa, che non si è intervenuti subito».

https://www.liberta.it/(29/04/2025)

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