Anche quest’anno torna a Romagnese un appuntamento molto sentito dai fedeli e dalla comunità, ovvero la celebrazione del “Triduo pasquale”, ovvero i tre giorni che precedono la morte di Gesù, uno dei periodi più importanti dell’Anno Liturgico. Nel Comune dell’Alto Oltrepò Pavese va in scena una serie di eventi che animeranno le vie e le frazioni del borgo da giovedì 17 a sabato 19 aprile, in occasione delle festività pasquali. Romagnese è infatti uno dei pochi borghi in Italia ad aver mantenuto viva la tradizionale celebrazione del triduo pasquale, che rappresenta sempre un momento molto partecipato sia per la popolazione del borgo sia per le comunità vicine che partecipano sempre.
A Romagnese si organizza una Via Crucis in cui il giovedì santo un penitente incappucciato e sconosciuto compie “la salita al Calvario”, portando sulle spalle una croce di legno massiccio alta tre metri. La processione parte dalla chiesa parrocchiale e raggiunge l’oratorio di Casa Picchi. Il venerdì santo fanno la loro comparsa i falò rituali che illuminano le tenebre serali in vari punti della valle quando la processione con il Cristo morto fa il giro del borgo partendo dalla parrocchia di San Lorenzo. I falò che ardono in più punti della valle, si accendono in successione al passaggio della processione e sono da sempre animati da una forte compo competitiva. Ogni gruppo impegnato nell’innalzamento delle pire ambiva a che la propria fosse l’ultima a spegnersi, e a tale scopo si ricorreva all’astuzia. All’avvicinarsi della processione si simulava l’accensione del proprio falò bruciando un po’ di paglia, in modo che la frazione che sarebbe stata successivamente raggiunta, se impossibilitata a controllare direttamente la posizione dei processionanti, fosse tratta in inganno ed accendesse anzitempo la propria pira.
La sera e la notte del sabato santo è la volta della questua itinerante e canora, finalizzata alla raccolta delle uova necessarie per cucinare le frittate che costituiscono il pasto collettivo che sancisce e suggella un ciclo di eventi di alto valore comunitario. Proprio per la vigilia di Pasqua, andrà in scena la celebrazione di canti popolari della “Galina Grisa”, evento che raccoglie decine di cantori e musicisti sia del borgo sia “forestieri” organizzati in squadre, a partire dalle 17 faranno tappa in tutte le frazioni di Romagnese a cantare e suonare canti in cambio, come la tradizione vuole, di uova che vengono offerte dagli abitanti insieme a buon vino, salame, focacce, frittelle e altre prelibatezze. I cantori di solito terminano il loro percorso verso la mezzanotte e si riuniscono presso la piazza del municipio accolti dall’amministrazione e dai volontari della Pro Loco. Nelle strutture dell’associazione vengono di solito imbandite delle tavolate e servite teglie con diverse varietà di frittata. Questo piatto è infatti il modo più naturale di condividere con tutti i presenti il frutto della questua. La festa proseguirà, per chi resiste, fino a notte inoltrata. Le uova tornano protagoniste in funzione di cibo rituale il mezzogiorno del giorno di Pasqua quando era usanza consumare la “frittata rognosa”, ovvero una frittata confezionata con l’aggiunta di salame.
R.S
(Articolo pubblicato dal settimanale “Il Punto Pavese” del 14/04/2025)
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