Fino a poco tempo fa si era sempre pensato che Borgo Mulino Lentino risalisse al medioevo e precisamente a un periodo compreso tra il 1200 e il 1300 dopo Cristo. Almeno questo testimoniavano i documentì finora conosciuti, nei quali si trova traccia dell’attività del mulino posto lungo il Tìdone. Ma una recente scoperta ne anticipa di molto l’origine e lo fa risalire addirittura all’epoca romana. Sotto l’attuale insediamento è stato, infatti, individuato un mulino precedente a ruota idraulica orizzontale detto “a ritrecine” o pre-vitruviano.
«È partito tutto quasi per caso» dice il proprietario di Borgo Mulino Lentino, Fausto Borghi. «Stando all’interno del mulino – racconta – si notava, al piano del pavimento, un’architrave. Da li è nata la curiosità di capire che cosa sorreggesse e abbiamo iniziato a pulire». Pulendo, o meglio, scavando metri cubi di terra, fango e sassi, Borghi si è calato, nel senso letterale del termine, in un altra epoca. «Ci siamo resi conto che stavamo riportando alla luce un insediamento molto più antico rispetto al precedente». Sotto il mulino che Borghi ha acquistato a inizio anni Duemila per poi ristrutturarlo al pubblico nel 2008, è riemerso così quello che pare essere l’insediamento originario. Un mulino detto “a ritrecine” e cioè orizzontale a differenza di quelli successivi, vitruviani, che hanno la ruota verticale. «Che io sappia – commenta Borghi, che è anche vicepresidente dell’Associazione italiana amici dei mulini storici – in provincia di Piacenza si tratta dell’unico mulino a ritrecine finora portato alla luce». Nello scavare è riemerso il soffitto a volta di pietra, con al centro l’antico mulino pre-vitruviano. Quest’ultimo, quasi fosse l’antesignano di una turbina, era collegato a una macina soprastante che ruotava all’unisono con il meccanismo sottostante. «Nello scavare abbiamo ritrovato anche resti di vasellame» dice Borghi indicando alcuni reperti che sono appoggiati a terra. «La Soprintendenza è venuta per un sopralluogo e per vedere come portavamo avanti i lavori».
L’antico insediamento, sottostante il mulino ristrutturato risalente al tredicesimo secolo, verrà presentato al pubblico la terza domenica di maggio, in occasione della Giornata europea dei mulini storici. Per accedere alla parte più antica di Borgo Mulino Lentino bisogna scendere una scala in pietra, passando dal museo dell’arte molitoria dove sono conservati tutti i reperti che Borghi nel corso degli anni ha accumulato, recuperato ed esposto.
Valtidone terra di mulini
Si calcola che un tempo l’intera vallata ospitasse non meno di un centinaio di mulini disseminati lungo tutta l’asta del torrente Tidone. Un vero patrimonio, custode di un valore storico culturale di inestimabile valore.
Mariangela Milani
https://www.liberta.it/(05/03/2025)
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