Contrordine: l’inutile recinzione anti cinghiali non va rimossa ma sistemata

Contrordine: la recinzione anti cinghiali da 10 milioni di euro non va rimossa. Anzi, deve essere mantenuta in piedi, anche se non si sa a che scopo, visto che non è servita a contenere la Peste suina africana, arrivata in Lombardia, Emilia Romagna e nel nord del Piemonte, persino negli allevamenti di maiali.

E’ quanto emerge dalla risposta fornita ieri, 18 febbraio, dalla giunta regionale all’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Domenico Ravetti (Pd). Parole che smentiscono le dichiarazioni dello stesso presidente della Regione, Alberto Cirio, e del commissario straordinario per l’emergenza Psa, pronunciate a Torino il mese scorso, quando venne per l’appunto ipotizzata la rimozione della barriera.

“Speravo che, rispondendo in Aula al mio Question time – dice Ravetti -, la Giunta avrebbe illustrato le soluzioni che si intendono adottare per superare tutte le criticità emerse relativamente al contenimento della diffusione della Peste Suina Africana, a cominciare dall’efficacia delle barriere artificiali. Invece, non solo regna la confusione intorno ad un’opera pubblica che vale 10 milioni di euro, ma scopro che per il Commissario Filippini è importante “mantenere le recinzioni” ma anche “sfruttare e rinforzare le barriere autostradali esistenti”. Quindi, il Commissario Straordinario ha smentito il Presidente Cirio, che esattamente un mese fa dichiarava pubblicamente che la rete di contenimento dei cinghiali è inutile, perché per essere efficace avrebbe dovuto essere interrata, e che bisognerà valutare la rimozione. Non solo – aggiunge Ravetti -: la Regione ha avviato una “mappatura” sullo stato di conservazione delle barriere, ai fini di quantificare i costi di una “possibile manutenzione straordinaria” e predisporre un piano di intervento. Il che significa che ad oggi nulla si sa delle risorse promesse alla Provincia di Alessandria per la manutenzione e siamo ancora fermi ai “monitoraggi” dello stato di salute della barriera. Sulla quale, ha ammesso il Commissario, potrebbero essere effettuate “rimozioni selettive”. Quello che è certo – conclude Ravetti – è che la nostra memoria, e quella dell’opinione pubblica, non rimuoverà selettivamente le parole di Cirio né le promesse fatte. Auspichiamo che in occasione del Consiglio provinciale aperto di lunedì 24 febbraio, ad Alessandria, si introducano elementi di verità e di serietà utili a uscire da una situazione surreale“.

https://www.giornale7.it/ (19/02/2025)

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