Era il sogno di chi è costretto a vivere a Milano – tanti – e a respirare chili e chili di smog. Un sogno impossibile, o quasi: poter aprire una bottiglietta, stapparla, e respirare “l’aria di Bobbio”, che sappia di legna d’estate o di fiume gelato in inverno.
I ventenni Nicolò e Beatrice Piazza, nipoti di quella Stefania Troglio che è stata preside generosa di tante generazioni e cui è intitolato un largo a Bobbio, hanno pensato di provare a “catturare” davvero l’aria del borgo-casa trasformandola in fragranze diverse. Così è nata la prima “Acqua di Bobbio”, che si trova solo a Bobbio e è stata presentata all’Hotel Principe di Savoia a Milano. Perché proprio, a Milano, Beatrice si è laureata allo Iulm con una tesi sui gioielli Damiani (e anche loro hanno potuto contare sulla prima Acqua di Bobbio).
Adesso c’è il profumo per ambienti: «Nell’ambito dell’azienda di famiglia, questo nuovo progetto si propone di offrire un’esperienza olfattiva che racchiude l’essenza di Bobbio», garantiscono Beatrice e Nicolò. «Ci teniamo a sottolineare che i prodotti saranno disponibili in esclusiva solo nel nostro territorio e solo una minima parte sarà commercializzata sul sito web, proprio per garantire un legame autentico con la Valtrebbia ma anche per dare la possibilità di far conoscere questa “fragranza identitaria” in tutto il mondo. Vogliamo che ogni prodotto diventi un simbolo di appartenenza». Aggiungono: «Vogliamo che ogni persona possa portare a casa un pezzo della nostra terra, un ricordo olfattivo che parli di noi e delle nostre radici. Fin da piccoli abbiamo imparato il valore della gratitudine, ed oggi vorremmo dimostrarlo promuovendo con questo brand Bobbio e la valle che tanto ci hanno donato e ci donano».
(Articolo tratto dal quotidiano Libertà)
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