Zerba, così lontana: «Stagione durissima, ma c’è sempre il sole»

«Certo che se proprio adesso, a novembre, mi chiedete di raccontare com’è lavorare a Zerba, sale un po’ di pessimismo»: Claudia Borrè sta sistemando il ristorante in una domenica che non è delle migliori. Nel più piccolo Comune dell’Emilia Romagna, la sua famìglia prima aveva un bar e un piccolo negozio di alimentari, «ma la pressione fiscale era troppo alta e gli utenti troppo pochi, così ci siamo allargati con il ristorante. In estate è una meraviglia, c’è gente, turismo, ma quando arriva l’inverno, si sa. Sono giornate un po’ malinconiche». Eppure la montagna più lontana da Piacenza è costellata da piccole attività eroiche: a Zerba c’è anche un bed and breakfast, a Vezimo la locanda sempre aperta, un albergo a Capannette di Pei e ancora a Pei una trattoria con albergo che quest’anno è chiusa ma si spera riaprirà presto. «Lo so, vista da fuori è come se vivessimo in direzione ostinata e contraria – aggiunge – ma io li capisco coloro che aprono un’attività, ci investono tutto e continuano ad andare avanti, perché se sono arrivati fino a qui c’era un motivo, una scommessa di vita».

Borre è stata anche sindaca, ha scommesso tanto, la sua è una storia di impegno civile, «perché ai monti bisogna tenerci, anche se talvolta non ci ecredi più. Vedo la generazione dei nostri anziani che piano piano sparisce e il paese che si svuota d’inverno, ma noi siamo un paese sempre, non solo ad agosto». Dal punto di vista dei servizi, non è un paese per vecchi e nemmeno per i giovani «che stanno 15 giorni d’estate poi tornano in città. Se non hai problemi di salute o figli che vanno a scuola qui è favoloso, certo. Altrimenti devi pensarci due, anche tre volte». Per quanto la riguarda, dice di essere nel posto in cui vuole stare, ma ammette che «se fossi più giovane, non so se resterei. Paghi tanto e hai meno, ma è novembre, forse sarebbe stato meglio sentirsi a luglio» continua con un sorriso. Però è come dice: un’attività, che stia in piazza San Marco a Venezia o a Zerba ha identici obblighi davanti allo Stato. «Certo, paghi le tasse a seconda di quanto guadagni – spiega – ma devi far fronte a tutto, calcolare  la spesa, non puoi permetterti personale se non a chiamata. E se non trovano a Bobbio, figurarsi qui. Almeno oggi non piove, c’è un sole splendido fuori» Eintanto qui, a Piacenza, non si vede a un metro per la nebbia. Sarà anche questo il segreto?

Bria

(Articolo tratto dal quotidiano Libertà)

Lascia un commento