Peste suina africana: è in vigore il nuovo regolamento

È entrata in vigore il 29 agosto la nuova ordinanza del Commissario Straordinario alla Psa Giovanni Filippini. Previste misure “urgenti” per gli allevamenti suini in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Il provvedimento, valido fino al 30 settembre, inasprisce i divieti di movimentazione degli animali e di accesso agli allevamenti situati nelle zone di restrizione I, II, III del Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna.
E’ previsto che qualora venga accertato uno stato di carenza strutturale o gestionale dei requisiti di biosicurezza – non sanabile entro un periodo massimo di 15 giorni – il servizio veterinario territorialmente competente disponga lo svuotamento degli stabilimenti. Anche l’assessore regionale alla Sovranità Alimentare, Alessandro Beduschi ha detto la sua sul nuovo provvedimento: “La Peste Suina – ha detto Beduschi – ha provocato una situazione che mette a repentaglio 30 miliardi di reddito per mancata esportazione.
Gravi le conseguenze anche per la Lombardia, che con la metà del patrimonio suinicolo italiano alimenta le principali filiere nazionali dei salumi di pregio. Pavia e Lodi hanno già subito un importante trattamento did epopolamento che di certo avrà ripercussioni serie sulle aziende, togliendo lavoro a loro e alla filiera. Fa piacere sapere che il commissario Filippini stia intervenendo anche con alcune note utili per affrontare al meglio la situazione. Ne apprezziamo il pragmatismo, convinti che ci sia bisogno di meno regole ma più ferree e centralizzate”.
Gli agricoltori e gli allevatori non nascondono le proprie preoccupazioni: “Non possiamo più andare avanti così – dichiara Alessandra Ubezio, allevatrice dell’azienda San Michele di Cassolnovo – siamo preoccupati e nessuno riesce a darci risposte, senza dimenticare che lo scenario per i prossimi mesi è tutt’altro che roseo, non possiamo più macellare, la nostra attività si è di fatto interrotta e di conseguenza le nostre fonti di guadagno si sono praticamente ridotte al minimo. Inoltre, da quello che sappiamo, la peste suina potrebbe continuare a diffondersi anche nei prossimi anni».
Allevatori e aziende suinicole in mancanza di risposte non sanno come uscire dal circolo vizioso, come sottolinea evidenzia Graziano Iaconi, proprietario di Brio Srl titolare di diverse soccide di suini in territorio pavese ovvero contratti per imprese agricole associative tra chi fornisce il bestiame (soccidante) e chi lo alleva (soccidario): “Se qualcuno riuscisse ad assicurarci che tutto quello che al momento non possiamo vendere ci verrà restituito la situazione sarebbe completamente diversa, purtroppo non è così e non sono in grado di avere una prospettiva di quello che potrà essere il mio futuro, ma anche quello degli allevatori e delle rispettive famiglie che hanno e stanno lavorando con la mia azienda. Mancano le rassicurazioni al comparto suinicolo”.

Edoardo Varese

(Articolo tratto dal settimanale “Il Punto Pavese” del 02/09/2024)

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