Le mete dei bagnanti d’acqua dolce un tuffo tra il Trebbia e lo Scrivia

Chiare, dolci, fresche acque, non quelle del mare sull’assolata riviera dei record di temperatura ma quelle dell’entroterra. Del Trebbia, il torrente pia amato dagli appassionati delle river beach, tra i laghetti lungo il corso del Vobbia o ancora a prendere il sole tra le spiaggette dello Scrivia tra Casella e Montoggio, senza dimenticare lo Stura dove, tra Masone, Campoligure e Rossiglione, il sistema di depurazione ha restituito acque pulite da bollino verde.

Per Ferragosto, ma anche e per tutte le altre giornate di canicola,  non  sono  pochi quelli che scelgono l’acqua dolce per un bagno rinfrescante e le spiaggette di ghiaia naturale per prendere il sole. Il più frequentato di tutti, anche per la sua lunghezza è il fiume Trebbia, soprattutto tra Montebruno e Rovegno, con incursioni di molti genovesi anche nella confinante parte emiliana dell’affluente del Po.

La prima spiaggetta che si incontra da Genova è un paio di chilometri prima di Montebruno: una breve deviazione a destra della carreggiata immette in un piazzale dove si può parcheggiare e scendere agevolmente al fiume. Un altro sentiero che porta al fiume si può prendere all’altezza del bivio della statale 45 per Canale. La strada prosegue in direzione Piacenza e si arriva a uno dei luoghi più belli: l’ansa creata dal corso d’acqua a Due Ponti. Qui scendendo all’altezza del primo ponte attraverso il grande e curato prato del ristorante che porta il nome del posto, si scende in una zona lussureggiante con acque profonde. Un secondo accesso è pochi metri dopo l’abitato.

A Loco di Rovegno è conosciuta e frequentata la spiaggia sotto il bosco della Giaia, dove d’estate si svolgeva l’Expo dell’Alta Val Trebbia. A piedi si raggiunge anche la località Carchelli, dove si trova una spiaggetta molto tranquilla. A Rovegno si arriva al fiume all’altezza del ponte del monumento a Bisagno, una zona poco frequentata dove l’acqua è abbastanza profonda per nuotare. Un’ altro accesso facile e ben servito è sotto il campeggio di Isola di Rovegno, dove c’è anche una piscina. A valle dello stabilimento delle acque minerali, c’è una particolare ansa del Trebbia. Il fiume piega a 90°, formando una specie di T. Appena si immette nell’ansa trova sul lato opposto una scogliera arenacea con molte erosioni che funge da “barriera frangiflutto”. La spiaggia è presente sui due versanti con ampio numero di posti su battigia sabbiosa e ciottoli, mentre per chi preferisca, c’è la scogliera dove prendere il sole. Proseguendo verso l’interno a Gorreto in molti si rinfrescano sotto la cascata artificiale all’ingresso del paese e poi in località Rocca dei Coni. Pochi chilometri verso il Piacentino si trova un tratto diventato famoso dove si trova “Il secchiello selvaggio”, la prima spiaggia fluviale naturista d’Italia.

In Valle Scrivia sono molto frequentate le spiaggette tra Montoggio e Casella, dove lo Scrivia offre alcuni tratti con acque profonde. Il torrente Scrivia è sicuramente più vicino che non il Trebbia, ma da meno opportunità per chi vuole farsi un bagno rinfrescante. Due zone frequentate nella parte più alta della valle, sono gli scogli neri in località Avosso (Casella) e i laghetti di Morasco poco dopo Bromia (Montoggio), tecnicamente nel torrente Laccio. La Valbrevenna è un’ampia e profonda valle che dallo Scrivia giunge praticamente all’Antola. Tra paesaggi rurali, alti pascoli, castagneti e mulini, i tanti corsi d’acqua permettono la creazione di cascatelle, anse e laghetti, circondati da lastronate oblique. Ci sono poi i Mulini di Valbrevenna, nella  frazione di Tonno: qui non mancano i laghetti in cui rinfrescarsi. Ma in vallata all’altezza del castello di Vobbia, si trova anche il rio Vobbietta che è caratterizzato dalla presenza di laghetti, insenature e acque freschissime. Lungo lo Stura, tra Rossiglione e Masone, sono tante le zone di facile accesso e con acque pulite (di recente è stato rifatto il sistema di depurazione). Tutto da scoprire è il rio Arzella: breve corso d’acqua con cascatelle, canyon e scivoli d’acqua che si addentra fino al Comune di Tiglieto.

Edoardo Meoli

Articolo tratto da Il Secolo XIX del 14 agosto 2024

Lascia un commento