Rivanazzano Terme, il borgo da sempre conteso

La città e il territorio di Rivanazzano Terme sono uno straordinario connubio tra antichità e contemporaneità. Da una parte della città si allarga il quartiere industriale e dall’altra si estendono i campi di grano e orzo. E’ un paese che aumenta i residenti giovani che lavorano anche in smart e offre atmosfere di pace e tranquillità per gli over 50 che vengono a ritirarsi qui. Perché l’aria è buona, il cibo è genuino e la gente è buona e accogliente.
Dai giardini delle antiche ville che dominano la valle, si vedono i campanili, i monumenti e i palazzi ben conservati e restaurati di Rivanazzano Terme, che testimoniano una notevole eredità storica. E’ sempre stato un borgo conteso per la sua posizione, a 150 metri sul livello del mare, a cinque minuti da Voghera, 30 minuti da Pavia e meno di un’ora da Milano e da Genova. L’abitato è circondato da ridenti colline che scendono dall’Appennino, con molte strade e stradine che arrivano dolcemente, amatissime dagli sportivi, i cicloturisti di passaggio qui per dirigersi poi verso Varzi o Bobbio.
La storia di Rivanazzano Terme ha radici molto antiche. Il sito era popolato in epoca preistorica e poi di case rurali e ville in epoca romana, ma i primi documenti dove si legge un nome, quello di Vico Lardario, risalgono al 1006 dopo Cristo. Questa zona fortemente rurale, con pastori e mandrie di maiali dai quali si traevano prosciutto e lardo, cominciò ad avere un’identità più definita durante il Medioevo. La piccola località di Bidella compare in epoca longobarda fra i possedimenti dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio. Allora si chiamava Nazzano, poi con lo sviluppo dei quartieri verso il fiume, prese il nome Ripa. Nel 1164 fu sotto Federico I, ma già nel 1191 il successore Enrico VI la aggiunse ai domini pavesi dell’Oltrepò, sotto i quali fu sede di podesteria. La storia successiva vede lo sviluppo di due borghi, Ripa Nazzani e Nazzano: è probabile che almeno fino al XVI secolo esistesse una località Ripa Nazzani posta sulla riva della Staffora, ma ai piedi di Nazzano, dunque sulla sponda opposta. Comunque fino al XVII secolo i due centri furono indipendenti. Nazzano fu, dal XIII fino all’inizio del XV secolo, signoria dei Sannazzaro, maggiori feudatari guelfi dell’Oltrepò, sempre in lotta con i Beccaria; dunque Nazzano fu quasi sempre in dissidio con la vicina Voghera. Successivamente passò ai Pusterla. Riva, dopo un periodo forse sotto la signoria del vescovo di Tortona, subì una tirannia dei Sannazzaro. Nel 1457 fu infeudata ai Fregoso di Genova, ai Terzago nel 1488, ai Pietra nel 1540 e infine, nel 1609, andò ai Mezzabarba di Pavia. Essi, nel 1613, acquistarono anche il feudo di Nazzano, determinando così l’unione feudale dei due borghi. Però sino al XVII secolo la cittadina era cinta da mura che proteggevano il castello, di cui oggi rimane solo l’antica torre pentagonale. Rivanazzano era piccola ma fu sempre teatro di aspre contese, soprattutto con la città di Voghera, per l’utilizzo delle acque del fiume Staffora. Nel corso dei secoli venne occupata molte volte dai Bretoni e persino dagli inglesi, dalle bande di briganti che saccheggiavano i territori dell’Appennino. A un certo punto divenne parte del potente feudo dei Malaspina. Dopo diverse vicende, divenne un possedimento dei Rovereto-De Mari, i marchesi di Genova, che lo governarono fino all’abolizione del feudalesimo nel 1797. Nel territorio di Rivanazzano Terme il gioiello più importante è dunque l’affascinante Castello di Nazzano, che domina dall’alto la Valle Staffora. Si tratta di un maniero che fu fortificato più volte da Gian Galeazzo Visconti, poiché esso ricopriva il ruolo fondamentale di avamposto dell’Appennino, vigile verso le montagne liguri e la pianura. Da Rivanazzano, infatti, transitava la famosa Via del Sale lombarda, percorsa da colonne di muli che, passando per la valle Staffora, raggiungevano la Liguria e il porto di Genova attraverso l’insidioso passo del Giovà e il monte Antola.
Volendo visitare Rivanazzano Terme, è dunque importante conoscere la sua origine, per dirigersi con sicurezza alla visita dei suoi siti e monumenti più noti. Per concedersi il piacere di perdersi poi, piacevolmente, nelle stradine e nei vicoli, dove gustare la pasta fresca nelle osterie, il gelato con vista fiume, il caffè nei piccoli bar di quartiere. I turisti stranieri sono affascinati dalla bella Torre pentagonale del XII secolo, un raro esempio di fortificazione non convenzionale, perché di solito questo genere di torri era a pianta esagonale. In questo caso le facce non sono regolari, le feritoie sono otto e la base è scarpata. Il manufatto faceva parte di un più vasto complesso cinto da mura, entro il quale sorgeva un castello di cui sono rimasti pochi resti.
E’ senza dubbio interessante l’antico Palazzo Comunale, in stile gotico, che presenta porticati ad arco acuto e grandi finestre bifore al piano superiore. Al centro spicca la bella balconata sormontata dalla torre decorata da orologio.
Tra le piccole chiese in città da visitare c’è anche quella della S.S. Trinità, con facciata in stile neoclassico, ornata da un grande portale centrale, con un antico coro ligneo e un organo seicentesco. Il delizioso Oratorio di San Rocco risalente al XVII secolo, mostra un interno a navata unica, maestosa, con un altare barocco e un’ abside.
Da non perdere è poi la chiesa Parrocchiale di S. Germano, che si presenta con una facciata decorata da colonne d’ordine corinzio. E dotata di due porte minori che affiancano il portone centrale; l’interno della chiesa è suddiviso in tre navate e presenta un grande altare vivacizzato da marmi policromi. L’edificio conserva inoltre una discreta quadreria.
Nella frazione di Nazzano, c’è la piccola la chiesa di S. Giovanni Battista, costruita nel 1818, che presenta un’unica navata, la facciata è in stile neoclassico con timpano ed un unico portale d’ingresso. Il simbolo del paese rimane però il Castello, che spicca per la struttura armoniosa. E’ stato più volte abbellito e restaurato. La scoperta delle acque termali e degli scavi archeologici hanno portato fama e fortuna a Rivanazzano. A seguito del risultato positivo del referendum, indetto nel 2009 il Comune ha assunto la denominazione di Rivanazzano Terme.

(Articolo tratto dal settimanale “Il Punto Pavese” del 30/03/2024)

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