Era la strada dei muli, prima della “carrozzabile” datata 1969. Arrivò a tre chilometri da Belnome, il resto fu realizzato con l’autotassazione della gente. Il sindaco di Zerba Piero Rebolini, ieri, ha riaperto con Rodiano Baracchi dell’omonima impresa e Edoardo Rattotti del Consorzio di Bonifica la vecchia mulattiera dal mulino al Boreca (verso Belnome) per rivestirlo di appeal turistico, dando così gambe alla richiesta di una raccolta firme partita un anno fa.
“Due volte al giorno i muli andavano su e giù su questa strada, perché i veicoli, con la legna o altre provviste, arrivavano solo fino a Zerba”, ricordano gli abitanti di Belnome, una terra di ritrovamenti cartaginesi e neolitici, fino anche ai bottoni delle giubbe napoleoniche che il terreno ha lasciato scoprire decenni fa.
L’obiettivo è valorizzare i castagneti, i muretti che qualcuno volle candidare a Patrimonio dell’Unesco, le orchidee selvatiche qui frequenti in zona, ma anche le antiche strade della legna, per capire come si viveva in Valboreca prima del drammatico esodo verso le città vicine.
https://www.liberta.it/ (07/10/2023)
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