Il parco dell’Aveto, a seguito dei risultati del progetto “Interreg CAMBio Via”, dedicato in particolare ai pascoli e alle tradizionali attività zootecniche, sta lavorando alla proposta di inserimento del paesaggio “Prati e pascoli arborati del formaggio di Santo Stefano” nel Registro nazionale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali tenuto dal Ministero delle politiche agricole, come ha suo tempo ha già operato per il paesaggio “Terrazze a noccioleto del Tigullio”.
E’ un’importante iniziativa per la promozione del territorio, che passa anche e soprattutto attraverso un prodotto conosciuto e rinomato come il formaggio.
“Il paesaggio “Prati e pascoli arborati del formaggio di Santo Stefano” – riferiscono al Parco – è infatti collegato ad una produzione nostrana tipica, nota e peculiare, ed è stato plasmato dall’attività millenaria degli agricoltori e allevatori, che lo hanno reso tale quale oggi lo apprezziamo: un sistema di habitat a prati e pascoli in un paesaggio montano in equilibrio con l’ambiente, ricco di contenuti storico-culturali e di pregi naturalistici, oltre che elemento fondamentale per la produzione tradizionale del formaggio avetano, e quindi più in generale per l’economia rurale locale.
Tra gli obiettivi dell’ambito riconoscimento, un’opportunità di vetrina significativa per i nostri produttori e la possibilità di accedere in futuro a fondi specifici dei piani di sviluppo rurale per il mantenimento di tali paesaggi”.
Fabio Guidoni
(Articolo tratto dal N° 11 del 23/03/2023 del settimanale La Trebbia)
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