San Cristoforo è una piccola frazione di Bobbio con case in pietra, nella valle del torrente Carlone, a 650 metri di altezza circa. La località divenne famosa a partire dall’arrivo dei monaci di San Colombano che fondarono una cella monastica fortificata per utilizzare le saline della fontana che si trova presso le cascate termali del torrente Carlone. Pare che le “cure” fossero anche riservate ai pellegrini francigeni affetti da tifo che transitavano a Bobbio. Quella cella monastica, dismessa da parecchi secoli, è la “casa fortifica”, ben visibile al centro del borgo che qualcuno definisce “maniero”. I frati fondarono anche la chiesa “primitiva” del paese dedicata a san Cristoforo che sorgeva sul poggetto che si colloca sulla vecchia strada (la mulattiera) che congiungeva il borgo con la fontana salina e le cascate termali del Carlone. Restano i ruderi della cripta dell’edificio sacro. Da Moglia è possibile effettuare una breve escursione, circolare a racchetta, attraverso i boschi e i vetusti castagneti locali per raggiungere le spettacolari cascate e, in successione, il poggetto della Chiesa Vecchia e il borgo di San Cristoforo con la “casa fortificata”.
Il progetto escursionistico è di Stefano Pagani del direttivo Cineclub Piacenza che cura le escursioni fotografiche del circolo.
(fonti storiche FAI)
La traccia escursionistica da Moglia. Dopo poche centinaia di metri c’è un bivio. A destra si scende nel torrente e si raggiunge San Cristoforo, a sinistra si sale fino a raggiungere le cascate. Oltre le cascate c’è un guado (un po’ precario) che permette l’attraversamento del torrente in direzione San Cristoforo. Dopo meno di un km a destra c’è un piccolo poggetto boscoso che un tempo ospitava la primitiva chiesa della zona. Restano solo i ruderi della cripta. Proseguendo sul sentiero principale si arriva a San Cristoforo dove, oltre alla chiesa in pietra, si nota l’edificio fortificato.
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