Il Cammino del PiemonteSud è un itinerario ideato e promosso dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese nell’ambito di un progetto di turismo sostenibile e responsabile, attento all’impatto ambientale e rispettoso del territorio e della cultura locale.
Il camminatore potrà trovare boschi e praterie in cui sopravvivono piante e animali altrove estinti; torrenti di acqua limpidissima che scorrono incassati tra pareti ripide e scoscese; profumi di essenze alpine e mediterranee che si mescolano inebrianti in queste montagne a ridosso del mare; ma soprattutto potrà conoscere la storia, la cultura, le tradizioni e i prodotti di quest’angolo di Appennino, densi di sapori antichi e genuini.
Il percorso, suddiviso in 19 tappe, ha un grado di difficoltà “escursionistico” per cui è accessibile a tutti, purché adeguatamente attrezzati, ed è percorribile a piedi o in bicicletta.
Attraversa tutte le Aree Protette e i Siti Comunitari della Rete Natura 2000 del territorio dell’Appennino piemontese, dalle Valli Curone e Borbera con la Zona Protezione Speciale (ZPS) “Dorsale Monte Ebro – Monte Chiappo”, la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà”, il Parco Naturale Alta Val Borbera con l’omonima Area Contigua e la ZSC “Strette della Val Borbera”; alle Valli Lemme, Gorzente e Piota con il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Calanchi di Sottovalle, Rigoroso e Carrosio”; la Riserva naturale del Neirone; il Parco naturale/ZSC/ZPS “Capanne di Marcarolo”; per arrivare alle Langhe alessandrine-astigiane con la ZSC “Bacino del Rio Miseria”; la ZSC “Langhe di Spigno Monferrato”.
Il Cammino del PiemonteSud e il Sentiero verde dei parchi piemontesi
Il Cammino del PiemonteSud può rappresentare il primo tratto del Sentiero verde dei parchi piemontesi il quale prevede, analogamente a quanto realizzato a livello nazionale con il Sentiero dei parchi proposto dal Ministero dell’Ambiente e dal CAI, la messa in rete del patrimonio sentieristico di tutte Aree protette della Regione Piemonte, dall’Appennino alle Alpi, con collegamenti ai parchi fluviali.
Una risposta ai cambiamenti climatici
Stiamo toccando con mano come la salute e il benessere dell’uomo siano strettamente legati alla vitalità e alla buona conservazione dei sistemi naturali. Per mantenere il pianeta in equilibrio e proteggere la biodiversità occorre maggior responsabilità nell’utilizzo delle risorse naturali. E per tutelare la biodiversità e la salute pubblica occorre promuovere stili di vita sostenibili. Così la buona conservazione e la giusta valorizzazione dei territori è indispensabile per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici. In queste aree appenniniche fragili, marginali, ma ricche più che altrove di biodiversità, la sfida climatica è ancora più urgente per rispondere alle sfide globali della conservazione.
Le Aree protette dell’Appennino Piemontese
L’Appennino piemontese costituisce lo spartiacque tra Piemonte e Liguria, dividendo la pianura padana dal mare, con un sistema alto collinare – montano ricco di emergenze naturalistiche, storico, culturali e enogastronomiche. L’ambiente naturale, dalle praterie ricche di orchidee alle forre incise dai torrenti, dai boschi di faggio agli habitat agrari di bassa quota, rappresenta un tesoro di biodiversità, tutelato dalla Regione Piemonte con l’istituzione dell’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese che amministra 3 Aree Protette e 7 Siti Comunitari della Rete “Natura 2000” e un Corridoio ecologico.
Le Aree protette e i Siti Natura 2000
La Regione Piemonte è impegnata nella conservazione e promozione della biodiversità del proprio territorio. Questo obiettivo è stato perseguito con l’istituzione di 2 Parchi Nazionali e 77 tra Parchi e Riserve Naturali regionali ai quali si aggiungono 7 Riserve Speciali a tutela dei Sacri Monti. In totale tali aree occupano una superficie di circa 200 mila ettari che costituiscono poco più dell’8% dell’intero territorio regionale.
La Rete Natura 2000 invece è una rete ecologica diffusa istituita ai sensi delle Direttive “Habitat” e “Uccelli” dell’Unione Europea, per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. È costituita da SIC (Siti di Interesse Comunitario), da ZSC (Zone Speciali di Conservazione) e ZPS (Zone di Protezione Speciale).
Per Approfondimenti:
Sito delle Aree protette dell’Appennino piemontese
Lorenzo Vay
http://www.piemonteparchi.it/ (07/12/2022)
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