Quando, una dozzina d’anni fa, ha iniziato a parlare di via del Sale, di un percorso trekking a tappe tra Varzi e Recco, l’hanno presa per matta. Oggi Sonia Poni, titolare del Rifugio B&B di Uscio e appassionata ricercatrice di vie pedonali, si gode la soddisfazione di vedere il suo progetto non solo realizzato, ma di successo: «Questo itinerario è diventato un must, ci sono i due parchi regionali di Portofino e delI’Antola che si trovano lungo il percorso e che hanno scommesso su questa novità. Ma soprattutto c’è tanta gente che va e viene tra la pianura padana e il golfo Paradiso seguendo questa antica strada – racconta – il fatto che oggi la mia azienda abbia pure un pò di concorrenti in più, è un’ulteriore conferma che questa idea ha funzionato».
Archiviato il gran caldo dei mesi estivi, quando percorrere queste vie spesso senza molti punti d’ombra e con discreti dislivelli era sconsigliato, oggi è il momento giusto per seguire le indicazioni della via del Sale, la cui cartellonistica della Fie è stata recentemente risistemata grazie al lavoro di Gian Battista De Bilio.
Lungo la via si incontrano molti appassionati come Stefania Cristofaletti e Luca Magni che sono partiti da Varzi: «Noi siamo rispettivamente di Verona e di Milano, amiamo sia il mare sia il trekking. Questo percorso è perfetto per noi e anche molto suggestivo. Pernotteremo al B&B di Uscio e poi ci godremo la Riviera».
Già nel 2009 è stata creata la mappa Gps del cammino, grazie alla preparazione di Alberto Di Monte che ha realizzato la guida e la mappa pubblicato da Mursia nel 2010. Poi l’associazione Uscio-Outdoor ha restaurato il sentiero della Polveriera che coincide come una variante dell’Alta Via: permette di eliminare un bel pezzo di asfalto e di godere di un cammino ombroso con castagni antichi. Il sentiero, ben segnalato, si prende a Colle Caprile proprio di fronte alla fermata Amt. Il percorso di circa 40′ è in mezzo ai boschi di Uscio. Dal 2017 la Regione ha stanziato fondi per migliorarlo: ora è segnalato come “VM”, (la Via del Mare).
Ideale è fare il percorso in 3 giorni: la prima tappa è da Varzi-Capannette di Pei a Capanne di Cosola, con via mantenuta e gestita dalla regione Lombardia.
Il secondo giorno di cammino comincia lungo un altro confine: quello tra Piemonte ed Emilia; superati il Monte Cavallaro, e il Carmo, il sentiero prosegue sulla linea di separazione tra Liguria e Piemonte all’interno del parco dell’Antola.
La terza tappa è da Torriglia-Uscio: si sale per circa 1 km e si prende il tunnel della Buffalora a destra e, appena finito il tunnel subito si vede il segnavia “VM”, si arriva a Sant’Alberto di Bargagli e poi si punta su Case Becco e da qui a Colle Caprile.
Luoghi d’incanto che rappresentano anche il vero sbocco al mare, oggi come mille anni fa.
Edoardo Meoli
Articolo tratto da “Il Secolo XIX” del 12/09/2022
Related Posts