Dopo varie vicissitudini il cantiere per il nuovo ponte di Tartago ce l’ha fatta, è ripartito, gli operai sono al lavoro, e questo è sotto gli occhi di tutti. Il valore dell’opera è di mezzo milione di euro, fondi che erano stati garantiti dalla Regione dopo che i valligiani e il sindaco di Ottone Federico Beccia avevano lanciato l’ennesimo appello esasperati dal dover transitare su una passerella praticamente pedonale (inaccessibile alle ambulanze) o sul guado nel Boreca che veniva realizzato e poi distrutto ad ogni piena, con spreco quindi di risorse pubbliche.
«Tra il boom cantieri e il mercato attuale complicato anche dalla guerra in Ucraina e dai bonus Covid sembrava impossibile trovare il ferro necessario all’opera, abbiamo temuto di non farcela, invece ora il cantiere è partito», segnala il sindaco Federico Beccia.
La siccità, almeno, avrà l’unico vantaggio di agevolare il transito alternativo e il cantiere: «Speriamo di riuscire a finire il ponte per metà agosto, ma mi sembra un traguardo davvero ambizioso, ci si prova, in ogni caso per settembre l’opera dovrebbe essere fatta e finita», precisa Beccia. «Si chiamerà “Ponte per Tartago”, com’era emerso dal sondaggio tra la gente di Ottone, quando avevamo chiesto le opinioni sul nome possibile a Natale tra residenti e non solo».
Il ponte tanto atteso da anni, largo 4 metri e mezzo (il doppio di quello smantellato), sostituirà la passerella in ferro vecchia di settant’anni e pericolante, unico punto di accesso al paese: il precedente ponte era già stato segnalato negli anni ‘90 come pericoloso, riportando come ormai la pavimentazione si fosse ridotta a tavole di legno.
A realizzare il nuovo ponte, progettato dall’ingegner Gianluca Croce, è la Fea di Modena.
Tartago, antichissima frazione che vede le sue origini dai condottieri di Annibale, si affaccia su un terrazzamento naturale a mezza costa sui fianchi del monte Alfeo: un gioiello di architettura rurale, dove si trovano un bed and breakfast sull’aia (che negli anni ha perso turisti proprio a causa di chi aveva paura ad attraversare in auto un guado) e una chiesa del Seicento che lascia a bocca aperta chiunque la visiti. Con il ponte si potrà farlo. In sicurezza.
Elisa Malacalza (Da Libertà)
(Articolo tratto dal N° 23 del 30/06/2022 del settimanale “La Trebbia”)
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