Altre città l’hanno già provata, ce n’è tanto bisogno. È l’autostima che si appiccica in formato arte negli spazi urbani inutilizzati o poco valorizzati, e ti chiede solo una cosa: amarti così come sei, prenderti tempo, volergli un po’ più bene. Mai nessuno però aveva pensato di seminare messaggi in un bosco, su una cima, aumentandone all’ennesima potenza il valore evocativo, già di per suo terapeutico. Ci ha pensato Ferriere e l’idea piace, eccome: si chiama “MotivArte”, la prima a darle vita è stata l’artista livornese Enrica Mannari, l’ha proposta all’Italia e tantissimi hanno alzato la mano. Compresa l’amministrazione guidata dalla sindaca Carlotta Oppizzi. «Qualche mese fa ci ha colpito il progetto di questa arte capace di scendere in strada, nato per sostituire cartelloni pubblicitari con frasi d’ispirazione», spiegano dal municipio. «Noi non abbiamo grandi strade ma piccoli sentieri. E perché non portare allora questa “rivoluzione gentile” sui nostri monti? Grazie a Enrica Mannari il sentiero motivazionale si snoda dal Crociglia al Carevolo, fatto di parole, colori, speranza». La cornice questi quadri ce l’hanno già: è il paesaggio, sono i monti, è il verde dei prati, l’eleganza degli alberi. «Quando ho deciso di prendere i sentieri e abbandonare le grandi strade non mi aspettavo certo che uno di questi sentieri potesse essere illustrato da me», spiega l’autrice. «Ma a Ferriere è successo proprio questo. Sono felice…».
Elisa Malacalza
(Articolo tratto dal N° 17 del 19/05/2022 del settimanale “La Trebbia”)
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