Val Boreca, il percorso del “Giro del Postino” immortalato su una T-Shirt per l’estate

Chissà se i postini della Val Boreca che si sono succeduti nei secoli avrebbero mai potuto immaginare che il loro lavoro, giornaliero e faticoso svolto in ogni stagione, potesse un giorno essere “indossato” dai tanti escursionisti che intraprendono, loro invece solo una volta talvolta un paio nella bella stagione, questa esperienza che permette attraverso panorami mozzafiato sul nostro Appennino incontaminato di calarsi nella parte del portalettere di Belnome.
Sì i postini erano della frazione di Belnome e da lì partivano, al contrario ai giorni nostri viene indicata la frazione di Artana come luogo di partenza del Giro solo perché più accessibile dalla civiltà.
Gli ultimi due postini furono i fratelli Gino e Franco che si alternavano in questo servizio un giorno l’uno ed un giorno l’altro.
Chi era di turno si metteva la sveglia alle tre del mattino, il giorno prima aveva ritirato la posta dalla frazione di Cerreto arrivata lì dall’ufficio postale di Ottone e se l’era attentamente smistata dividendola sulle cinque frazioni in cui doveva recapitare le missive il giorno successivo.
Per cui partendo all’incirca alle quattro del mattino la prima tappa era già anticipando l’alba il paesino di Pizzonero e poi a seguire in senso orario Suzzi, Bogli, Bucalon, Artana ed infine il rientro in tarda mattinata a Belnome perché poi nel pomeriggio non mancava il necessario lavoro nei campi mentre l’altro fratello scendeva a Cerreto per ritirare la “sua” posta ed organizzarsi il giro del giorno successivo.
Sappiamo bene che nulla pesa come la carta e soprattutto immaginiamo come questi “titani” abbiano tenuto legate e vicine le comunità della Val Boreca senza mai negarsi per nulla, per magari un favore o per una medicina da ritirare nel capoluogo del comune o altre necessità.
Anche le leggende rendono questi personaggi, che non sono immaginari, amplificati e alterati dalla fantasia e dalla tradizione, in una duplice esigenza di esaltazione e di esemplarità. Una di queste ci racconta che uno dei due fratelli postini non sapeva ballare per cui lo si poteva incontrare sul tragitto nei boschi ad allenarsi solitario in improbabili passi di danza per ovviare ad una “mancanza” che gli avrebbe limitato la partecipazione alle feste nelle balere di paese.
Oggi il nuovo “postino” è internet, la sua “tracolla” il web e le sue “gambe” gli accessi WiFi ma il mito del Giro del Postino non tramonterà mai.

Dove trovare le magliette: https://www.mealifootball.it/product-page/giro-del-postino
Paolo Zanardi

(Articolo tratto dal N° 17 del 19/05/2022 del settimanale “La Trebbia”)

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