Un tempo le mandrie venivano condotte nella stagione estiva sul Monte Bue, a quota 1775 nel gruppo del Maggiorasca, sullo spartiacque tra le valli Aveto, Nure e Ceno.
Sulla vetta si trova il rifugio omonimo e la stazione di arrivo della seggiovia. Nel 1965 fu realizzata la prima bidonvia e la struttura di accoglienza. Ora i bovini non salgono più lassù, ma sul Monte Crociglia che si trova già in territorio piacentino, sopra l’abitato di Torrio. Le mucche e gli altri animali facevano ritorno in autunno nelle stalle di Santo Stefano d’Aveto.
Da molti anni questo trasferimento è diventata una festa grazie a Pietro Monteverde, titolare di azienda agricola, appartenente alla storica famiglia che da 100 anni opera nel settore della macellazione e vendita di carni.
La transumanza, prima della stop per la pandemia, ha richiamato nelle varie edizioni una grande folla. Le mucche, oltre 100 di razza piemontese, danno vita alla suggestiva migrazione stagionale dai pascoli situati al Crociglia. Il trasferimento delle mandrie passando per gli storici tratturi segnati dalle antiche genti locali, è uno degli eventi più sentiti e tradizionali della Val d’Aveto.
Domenica prossima l’inizio della transumanza come tradizione avverrà dai pascoli alle 7,30. Si potrà prenotare il pulmino gratuito telefonando allo Iat (0185/88046) dalle 9 alle 12. Per le 9 è prevista la tappa e colazione a Torrio da dove ripartiranno le mucche.
Nel frattempo a Santo Stefano d’Aveto ci sarà una gara di rotolamento di balloni di fieno in via Razzetti. Poi dopo le 11,30 lo spettacolare arrivo delle mandrie che attraverseranno il paese e verranno condotte nelle stalle dell’azienda Monteverde in località Il Pasco.
In tutti i ristoranti menù avetani, previsti anche stand gastronomici con servizio da asporto. La banda di Santo Stefano suonerà prima dell’arrivo dei bovoni.
Nel pomeriggio sarà presente la Scuola musicale banda “Città di Camogli-G. Puccini” che si esibirà in concerto alle 15.30 nell’anfiteatro del Parco degli Alpini. Sarà l’occasione per festeggiare e ufficializzare il gemellaggio tra i due gruppi musicali.
«La nostra famiglia – dicono i Monteverde – qualche anno fa ha organizzato per la prima volta la transumanza quasi per gioco, Pietro infatti, ha voluto rendere partecipi tutti di questa importante tradizione per l’allevamento del bestiame.
Negli anni è diventata un richiamo turistico, un modo per avvicinare tutti alla natura, alle radici e alle tradizioni del nostro passato. Nell’ultima transumanza sono arrivate a Santo Stefano d’Aveto oltre tremila persone ad accogliere a valle i nostri animali: cavalli, mucche e asini. La cornice di questa manifestazione è la natura e le nostre splendide montagne che in ottobre si colorano d’autunno. Le mandrie, rientrando a valle, attraversano un meraviglioso bosco di faggi che con le foglie color bronzo e oro celebrano questo grande evento».
Fabio Guidoni
(Articolo tratto dal N° 35 del 28/10/2021 del settimanale “La Trebbia”)
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