Il nostro Appennino ha ora un Oscar, la sua statuetta da stringere: è quella del turismo italiano, sezione montagna, assegnata alla sesta edizione del Premio Italia Destinazione Digitale dal gruppo fiorentino The Data Appeal Company, sulla base di un tesoretto di 390mila punti di interesse e 15,7 milioni di tracce digitali.
A salire sul podio rappresentando il Piacentino è stata Visit Emilia, ente pubblico istituto dalla Regione per la valorizzazione delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.
«L’Emilia, la terra dello slow mix, della “miscela” dolce, eclettica e sorprendente, dove ogni viaggio è un’esperienza unica tra cultura, natura ed enogastronomia, si rende sempre più riconoscibile ed apprezzata nel mercato turistico», sottolinea il presidente di Visit Emilia Cristiano Casa. «Questo riconoscimento per l’Appennino piacentino ne è la conferma».
Il premio è stato ritirato da Andrea Corsini, assessore al turismo della Regione Emilia-Romagna, e dal piacentino Pierangelo Romersi, direttore di Visit Emilia. Seconda classificata, Visit Lessinia e terza Asti Turismo.
«Abbiamo ritirato il premio perché come Visit Emilia da due anni lavoriamo ai dati del “sentiment” del territorio, studiando tutto quello che viene postato in rete, sui social, a commento del territorio», spiega Romersi. «Ormai i commenti su Internet sono diventati una modalità abituale di comunicazione, vanno considerati con attenzione. L’Appennino è una perla meno conosciuta di altri territori, una sorpresa piacevole. E nelle estati post pandemiche la nostra montagna ha rivissuto una seconda vita fertile, nella riscoperta del turismo di prossimità. Ora tocca a noi, agli operatori, mantenere e migliorare la qualità». Ma dove batte il cuore di questo “sentiment”, che in inglese vuol dire disposizione d’animo? «Pare sia stata soprattutto la Valtrebbia a convincere i turisti, mi è stata citata in particolare Coli», conclude Romersi.
L’Appennino piacentino alza la sua cresta montana al confine con Parma, Genova, Alessandria, Pavia e comprende sette vallate, oltre ad altre secondarie, in circa quindici Comuni. Il suo unico fiume è il Trebbia; otto invece i torrenti che dai monti scendono verso il Po.
Numerosi i laghi, vere perle, e i suggestivi calanchi. Ma l’Appennino non è solo botanica, paesaggi, antiche tradizioni (il piffero, la musica, i balli, con epicentro Valboreca), cucina d’una volta, cammini che attraversano ad esempio la spettacolare Valtidone tra i vigneti e le antiche orme dei santi. Questa colonna vertebrale del nostro Paese ha incisa in sé la storia millenaria.
Tutto da film, tutto da Oscar.
(Articolo tratto dal N° 34 del 21/10/2021 del settimanale “La Trebbia”)
(Fotografia di Gigi Galantin)
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