Domenica 12 settembre, festa della Madonna della Salute, alla presenza del vescovo Adriano, dei sindaci di Ottone e Zerba e di un buon gruppo di persone, nel giardino della canonica di Ottone è stato presentato il libro “Ottone, tre chiese un museo” opera del Prof. Attilio Carboni.
Riportiamo l’introduzione al libro a cura del parroco don Aldo: «Percorrendo la strada Statale 45, nel tratto che da Bobbio va verso Genova, si incontra sulla riva sinistra del fiume Trebbia un borgo grazioso che invita a sostare. Un antico mulino, un castello, l’acqua del fiume che scorre limpida, alcune chiese, raccontano una storia che ha origini molto lontane; è il ridente borgo di Ottone. Accoglie il visitatore una piazza immensa delimitata, almeno in parte, da case imponenti, un tempo nobiliari.
Piccole vie caratteristiche piuttosto strette, lastricate di pietra, conducono all’interno del paese dove si impone, maestosa, la chiesa parrocchiale di San Marziano, splendido esempio architettonico di barocchetto ligure, di notevole pregio artistico. La chiesa narra la fede di una comunità viva che nel tempo ha voluto esprimere, anche nella chiesa fatta di pietre, il desiderio di dare gloria a Dio con quanto di più pregevole si potesse realizzare, anche a costo di notevoli sacrifici nella consapevolezza che ogni espressione artistica è segno e rimando continuo e costante alla Bellezza ineffabile che è Dio stesso.
Poco lontano dalla chiesa parrocchiale spicca l’oratorio di San Rocco, chiesa ottocentesca con magnifica cupola e lucernaio, espressione di un voto degli ottonesi risparmiati dalla peste. I tratti lineari essenziali, rimandano a quella cupola che riceve luce dall’alto e invita ad alzare lo sguardo nel desiderio di poter contemplare il Mistero indicibile di Dio.
Vicino alla chiesa di San Rocco, nell’antica sede del palazzo del municipio, si trova un piccolo ma grazioso museo di arte sacra, che raccoglie interessanti cimeli artistici appartenuti alle chiese di Ottone e a quelle limitrofe: dalla campana del 1355 di San Bartolomeo, allo splendido paramentale (pianeta, dalmatiche, piviale) prezioso dono dei principi Doria legati per secoli a Ottone.
Realizzato in occasione del Giubileo dell’anno 2000, il museo custodisce quadri e croci pregevoli, vasi sacri e libri liturgici antichi, a significare un culto celebrato per secoli a gloria di Dio e santificazione degli uomini. Se al termine della visita si riprende la via per Bobbio, con piacevole sorpresa, si può ammirare un’altra chiesa, la più antica, posta su un’altura in posizione dominante che invita a raggiungerla. È la chiesa di San Bartolomeo a pianta romanica, ma con presbiterio baroccheggiante che accoglie la nicchia del santo apostolo martire che mostra la pelle di cui è stato “svestito” dagli aguzzini e il coltello. L’area cimiteriale, accanto alla chiesa, abbraccia le memorie di tanti che nel tempo hanno operato alacremente per il proprio paese e sono lì ad accogliere la visita di chi si accosta con intimi sentimenti.
Ottone, un piccolo-grande borgo che incanta ha la fortuna, unica almeno nelle nostre valli, di custodire tre chiese e un museo, piccoli scrigni di arte, testimonianza di una fede solida di cui non si devono perdere le tracce.
A far sì che la memoria non venga meno ha pensato, in modo egregio, il prof. Attilio Carboni con questa pregevole pubblicazione. Da sempre fortemente legato al suo paese di origine, esperto di storia medievale, attento conoscitore della zona dell’alta Val Trebbia e non solo, nel testo esalta la bellezza e il valore artistico delle “perle preziose” di Ottone. Radicato profondamente sui dati storici il prof. Carboni con un linguaggio coinvolgente, a tratti poetico, rende ragione con dovizia di particolari della bellezza delle opere d’arte custodite nelle chiese e nel museo, con la precisa intenzione di lasciar trasparire, esaltandolo, il messaggio di fede sotteso. Nel testo, profondo e al contempo lineare, sono incastonati racconti legati a persone e avvenimenti del luogo che rendono ancor più interessante e piacevole la lettura.
Al prof. Carboni la comunità di Ottone esprime profonda gratitudine per averla accompagnata, attraverso un itinerario variegato e sapientemente meditato, anche nelle pieghe più recondite delle nostre bellezze artistiche e territoriali, per poter cogliere ricchezze di significati difficilmente già conosciuti. Insieme a lui il grazie si estende a coloro che hanno collaborato alla realizzazione di un’opera che custodisce la preziosa storia di Ottone. Se le nostre chiese costruite di pietra con pazienza e sacrificio testimoniano la fede profonda di coloro che ci hanno preceduto, non dobbiamo dimenticare che siamo noi cristiani battezzati le pietre vive e preziose (cfr 1Pt 2,4-9) chiamati ad edificare la chiesa di Cristo attraverso la testimonianza entusiasta e appassionata del suo vangelo».
RINGRAZIAMENTI
Attilio Carboni ringrazia i numerosi cittadini intervenuti alla presentazione del libro. Particolarmente è grato al vescovo Mons. Adriano Cevolotto, al Dott. Federico Beccia, Sindaco di Ottone; a Don Aldo Maggi, Parroco, ispiratore e sovrintendente dell’opera libraria; all’Architetto Dottoressa Susanna Pighi dell’Ufficio dei Beni Culturali della nostra Diocesi.
Il libro è opera in concerto, tra il sottoscritto, autore dei testi e diversi altri collaboratori, fondamentali per la realizzazione del volume. Il prezioso apparato iconografico, infatti, si fonde integralmente al testo con mirabile sapienza fotografica. Visualizzazione e risalto ad aspetti artistici, architettonici, paesaggistici… indispensabile a lettura e riscontri; immediati, concreti, vivaci. Mentre, però, lo scrivente ha operato da seduto alla scrivania, piacevolmente a casa sua (sedens agit), Rosella Ghirardelli e Giulia Marena si sono occupate delle foto di quadri, statue, altari; arredi, suppellettili, apparati, variamente diffusi… Antonella Losini, dell’Editrice La Trebbia, ha profuso competenze ed impegno per l’opera di configurazione del testo, non certo facile ed immediata.
Attilio Carboni è riconoscente, cordialmente riconoscente a tutti i collaboratori, a vario titolo, e invita i lettori di: “Ottone, tre chiese ed un museo” a considerare il libro, un vero e proprio lavoro di squadra, a beneficio esclusivo della parrocchia e delle sue chiese.
(Articolo tratto dal n° 31 del 30/09/2021 del settimanale “La Trebbia”)
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