Bobbio, c’era una volta “la contrada dei Matti – ra contré di matt”

Alessandro Ballerini

Bobbio, c’era una volta “la contrada dei Matti – ra contré di matt”
Formato cm 17 x 24

Pagine 162

Editore LIR, Piacenza

Anno edizione 2021

Per il suo trentesimo libro (o giù di lì), Sandro Ballerini ha scelto di descrivere uno spaccato di storia bobbiese, dagli anni ’40 fino alla fine del Novecento. E’ riferito in particolare agli abitanti di una via, quella della sua abitazione, oggi chiamata via Borgoratto, soprannominata da oltre quattro secoli la “Contrada dei Matti”.

Questo quartiere spiega Ballerini, faceva parte del gruppo di abitazioni civili che ancor prima del XII secolo si estesero anche al di fuori del centro della città, allora incluso nel recinto monastico di San Colombano. Il nome Borgoratto deriva dal borgo poi inglobato nella cinta muraria della città che terminava alla piazzetta di Porta Frangula. L’edificio al n° civico 6, nel 1600 fu donato  dai proprietari i nobili Bacigalupi, all’Ospedale di Bobbio, che pensò di destinarlo a ricovero per malati mentali, poi però il fabbricato non fu ritenuto idoneo e la casa fu venduta alla famiglia Bellocchio alla quale in parte tuttora appartiene. Rimase però il soprannome al quale fa riferimento il titolo del libro le cui pagine oltre a tratteggiare i suoi storici contradaioli, compendiano anche digressioni, che evidenziano la ricchezza culturale e artistica di Bobbio. Ne risulta un eterogeneo insieme di persone che hanno segnato la storia bobbiese offrendo il loro contributo prezioso alla costruzione della comunità locale.

Il libro – come è tradizione delle pubblicazioni firmate da Ballerini – è una  eccellente fonte a cui attingere notizie storiche, scampoli di fatti reali o della tradizione: un vasto patrimonio di aneddoti e ricordi, intrecciati di  rimandi storici, citazioni, spiegazioni, notizie, curiosità locali, supposizioni e leggende:  un compendio di cultura e storia popolare dell’universo bobbiese, espresso con lo stile e la passione da cantore delle tradizioni e della cultura piacentina.

LA PAGINA INTRODUTTIVA

Una volta, diciamo negli anni 50/60, durante il giorno, alle ore 11 alle 18.00 o alle 21.00, di un qualsiasi giorno dell’anno, la tradizionale “contrada dei matti” era animata.
Oggi in qualsiasi ora del giorno, la “via” è pressoché deserta. Niente vociare di bambini giocosi o chiacchiere di comari.
Tutto è cambiato.
La via, “anticamente” era molto abitata e affollata, dai componenti di una cinquantina di famiglie, vale a dire circa 200/250 persone di residenti, dove attualmente durante il giorno, regna il più assoluto silenzio.
Dopo il 2000, i residenti si sono ridotti a, massimo 5/6 famiglie, composte da non più di 10 anziani, genitori e due o tre bambini. Ricordo che le abitazioni nelle case di questa via, sono almeno 50, un tempo tutte occupate, oggi specie d’inverno quasi tutte, non abitate.
Nei mesi estivi, le famiglie che sono “domiciliate”, aumentano ma niente vociare di bimbi, solo macchine che transitano per altre destinazioni.
Come è cambiata la vita. Niente più bambini o giovani che giocano con la palla, non si gioca più a “scacchi o tarocchi”, tutti passatempi ormai dimenticati e mancano quei ragazzi di belle speranze, intelligenti, colti e vivaci che animavano il quartiere che ormai hanno fatto carriera, oggi hanno i capelli bianchi, hanno la loro famiglia e nella vita si sono brillantemente affermati.

La scheda

L’autore non ha certo bisogno di presentazioni, ma ne rinverdiamo alcuni tratti biografici trascurando la brillante attività professionale, politica e sportiva.

Amante della cultura popolare della musica, ha collezionato tanti ricordi di vita attinti principalmente in gioventù nelle osterie: quella dei nonni paterni e materni rispettivamente a Marsaglia e Cisiano di Rivergaro.

Negli anni 87, 88, 90, ha vinto tre “Festival della Canzone Piacentina” con il chitarrista Bruno Morsia ed il cantante storico Pino Boeri e i motivi: Nustalgia, L’Arius e A Piaseinsa. Negli anni 80/90, con Boeri, Morsia, la mitica Gianna Casella e lo show woman Marilena Massarini, è stato protagonista in storiche serate popolari in Piazza Cavalli e in località della provincia.

Nel 1993 è stato la “voce narrante” nello spettacolo “Le invisibili Città” di Italo Calvino del concerto inaugurale del liceo Nicolini al Teatro Municipale di Piacenza. Ha costituito e guidato con successo, per anni il gruppo cantanti sessanta-settantenni “Le stelle d’argento”.

Nel 2006, in collaborazione con il quotidiano “Libertà”, ha inciso con orchestra un CD con canzoni piacentine, presentandole con la sua voce e la sua chitarra. Nel 2007 ha pubblicato il libro “Canta il cuore” contenente la musica e le parole delle sue canzoni e nello stesso anno ha prodotto una videocassetta dal titolo di una sua canzone “Bobbi l’è bell”. Una sua canzone ha fatto da parziale colonna in un cortometraggio del grande regista bobbiese Marco Bellocchio. Nel 2012 ha pubblicato i CD con le sue canzoni e con brani piacentini da lui cantati, accompagnati dall’orchestra Bagutti.

Ha scritto cinque commedie dialettali: Al fantasma ‘d me mueir, Nöstalgia dal temp passä, L’Uscier dill tass, Vita da österia e Ròba dll’ätar mond.

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