Enrico Rettagliata, Anna Confalonieri
Nonnu, te me cunti…
2005 – Editrice Berti
Nient’altro che ricordi d’infanzia si rincorrono in questo libro: infanzia vissuta dai nostri nonni appena sotto un crinale in alta montagna sull’Appennino ligure, nei duri inverni pieni di neve, o nelle bianche case di sassi con poche stanze povere, ma linde e profumate di fiori a primavera, serenamente arrampicate sulle verdi colline dell’Appennino piacentino. Compaiono scorci di vita dei nostri vecchi e ritratti di noi, di quand’eravamo bambini, al ritorno dal catechismo o da gare sfrenate sulle bici scassate o ancora in riva al fiume a prendere i pesci con le mani, insieme a compagni delle vacanze, prima dell’inizio della scuola a ottobre.
Ma spiccano all’improvviso anche quadri di un passato trascorso, nel calmo susseguirsi delle stagioni, nelle case tranquille della vecchia Piacenza in centro storico, a guardare la TV dei ragazzi nel televisore ancora in bianco e nero o a rovistare in soffitta fra vecchi giocattoli, libri sciupati, cappelli di paglia scoloriti e bauli segreti, coperti di polvere…
La cultura della montagna rivive in ogni pagina, intrecciata strettamente con la storia vissuta nella Piacenza di una volta.
E così, ecco, un racconto dopo l’altro – in tutto sedici – giocati come in una partita a tennis sul filo del ricordo – due battute io, due battute tu – per onorare, far rivivere e riecheggiare la vita di tanto tempo fa, di certo meno attiva ma anche meno frenetica, non così brillante ma senza le incessanti preoccupazioni di oggi.
Più povera in tutto e fatta di silenzi, ma sicuramente non meno ricca, non meno intensa, né tanto meno preziosa.
Per ora ci fermiamo qui, aprendo una collana dal titolo “Profumo di libri”, poiché lo sentiamo davvero intorno a noi, e poi… … Poi si vedrà.
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