La Via dei Malaspina
Si chiama “road book” e ben rende l’idea della funzione che ha: un libro che conduca sulla strada giusta quanti intendano esplorare un percorso. Così è anche per “La via dei Malaspina” guida turistica ed escursionistica dedicata all’omonima via, percorso alternativo in Oltrepò Pavese della Vìa Francigena. Presentata dalla Provincia, che sotto il controllo dell’ex assessore al Turismo Renata Crotti ne ha curato i particolari, e cofìnanziata oltre che da Piazza Italia, da Regione e Comunità Montana, la guida si propone di rendere fruibile uno dei paesaggi più suggestivi dell’Oltrepò. – Il lavoro svolto ha comportato la posa della segnaletica realizzala con targhette in acciaio perchè non siano sottoposte a vandalismi – spiega Crotti -. E’ possibile già percorrerla sia a piedi che in bicicletta, e rientra nel più grande progetto della Via del Mare che dovrebbe arrivare sino a Portofino per consentire la promozione del territorio. Questo progetto è parte di un percorso che caratterizza il nostro territorio sia dal punto di vista storico che paesaggistico».
A curare la guida turistica nei contenuti e stato chiamato Pier Maria Greppi, naturalista, guida escursionistica e profondo conoscitore del territorio che, insieme all’Associazione Vìa del Mare si è occupato materialmente di localizzare e tracciare il percorso della Via dei Malaspina.
«La guida e il progetto Malaspina sono nati l’anno scorso con il cofinanziamento tra enti – conferma Greppi -. Si tratta di un percorso alternativo alla Via Francigena che, partendo da Pavia, in 90 km porta a Bobbio. Quindi rappresenta una variante che consente di inserire nei percorsi francigeni anche l’Oltrepò Pavese».
-Grazie ai finanziamenti ci è stata data la possibilità di segnalare il percorso con cartellini metallici bianchi e rossi in formato Cai – prosegue Greppi -. E poi si è realizzata questa guida, in sostanza un road-book con cartografia dati tecnici e indicazione delle cose più interessanti da vedere-.
«L’Associazione Via del Mare organizza anche percorsi guidati pure sulla Via dei Malaspina – conclude Greppi -. E’ una strada di fascino: il primo tratto si snoda in pianura con la possibilità di ammirare gli argini di Ticino e Po. e si può percorrere in bici. Poi ci si inoltra nella Valle Staffora: da Rivanazzano si arriva a Varzi. La terza tappa, infine, diventa montana: conduce da Varzi al Passo della Scaparina e poi si scende sino a Bobbio. Da qui la Via degli Abati a Pontremoli si ricongiunge alla Via Francigena in direzione Piacenza».
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