Italo Cammarata
Una bellissima fortezza
Documenti sforzeschi per la storia di Torriglia & dei feudi Fieschi
2008 – Guardamagna Editori min Varzi
I traumi lasciano sempre una traccia. Così è avvenuto anche quando nel 1547 il fallimento della congiura dei Fieschi portò il feudo di Torriglia sotto il controllo del Principe Andrea Doria. Testimonianze del tempo riferiscono come il nuovo Signore del feudo fece scalpellare via ogni simbolo lasciato dai vecchi feudatari, che avevano controllato quel feudo per centinaia di anni. In questo modo doveva scomparire (e scomparve) anche la memoria di una famiglia che era stata fra le prime d’Italia. Dispersi o spariti gli archivi Fieschi, anche le memorie scritte vennero meno. Praticamente la storia documentata di Torriglia (e dintorni) comincia perciò dal 1547 in avanti.
Però esistono ancora degli archivi che conservano tracce profonde di quella grande famiglia. Uno di essi è l’Archivio di Stato di Milano dove il Fondo Sforzesco raccoglie migliaia di documenti riguardanti i feudi Fieschi, in particolare quello di Torriglia. La massa di questi documenti si infittisce negli anni fra il 1464 e il 1478, quando Genova e il Genovese furono controllati dai Duchi Sforza di Milano che praticamente avevano spodestato i Fieschi dei loro feudi. Lo scambio quasi quotidiano di missive che in questi 14 anni si svolge fra la Capitale lombarda e le sedi dei feudi Fieschi, occupate ora da Podestà e Castellani di nomina milanese, è impressionante sia per la sua mole cartacea sia per la complessità degli argomenti trattati: si parla molto dello stato dei Castelli fliscani e delle riparazioni necessarie ma anche di cose molto più terra terra, come la riscossione delle tasse, messa all’asta nei vari paesi, l’abbondante presenza di cinghiali nella zona oppure l’istallazione a Torriglia di una sega per tronchi mossa dall’energia idraulica oppure le liti che scoppiavano regolarmente nella assegnazione dei benefici ecclesiastici.
E interessante osservare come cambia gradualmente il tono dei documenti con l’andare del tempo: alle comunicazioni tranquille che caratterizzano i primi anni del controllo sforzesco si succedono via via lettere più preoccupate per l’emergere di spinte ribelliste antimilanesi sempre più evidenti, fino ad arrivare al colmo con la sconfitta che le truppe regolari milanesi subiscono il 7 agosto 1478 fra i due colli denominati “i due Fratelli” ad opera di un’armata raccogliticcia ma ben pratica del territorio e ben motivata a combattere. Con questa battaglia cessa praticamente il controllo milanese sull’area ed ha termine la nostra rievocazione.
In questo libro i documenti sono riportati in ordine strettamente cronologico con un minimo di commento che aiuti il lettore a orizzontarsi in una cronaca di 550 anni fa. La riproduzione non è sempre integrale perché questo avrebbe richiesto un volume di più robuste dimensioni e forse meno leggibile ma per ogni documento sono riportati gli estremi archivistici che ne consentiranno un preciso ritrovamento.
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