E’ il piatto identitario della cucina piacentina. Lo trovate ovunque, nei locali di tono e in quelli più dimessi. In montagna e lungo il Po. Le ragioni del successo? Perché è un piatto buonissimo. Da notare tuttavia che ne esistono almeno due versioni: quella molto asciutta, con i fagioli ben sodi e quella più liquida dove una parte dei fagioli si è sfaldata in una crema, dove nuotano i pisarei.
Ingredienti per 4 persone:
Per il sugo:
50 g. di grass pistàa (lardo pestato),
un pezzo di cotenna di maiale di circa un etto,
un chilo di fagioli borlotti freschi,
due cucchiai abbondanti di concentrato di pomodoro,
un bicchiere di vino bianco,
rametto di rosmarino,
alloro una foglia
sale e pepe.
Preparazione:
Soffriggere il grasso pestato con un rametto di rosmarino, la foglia di alloro e la cotenna.
Quindi si aggiunge mezzo chilo di fagioli sbollentati.
Si versa il vino bianco e si fa evaporare, unendo anche il concentrato di pomodoro. Si fa cuocere per almeno due ore fino a che i fagioli si disfano e, allora, si aggiunge l’altra metà, lasciata in caldo e si fa cuocere per circa ancora mezz’ora.
Quando è cotto si versano direttamente nella casseruola i pisarei bolliti a parte.
(Tratto da “La cucina dell’Appennino fra Liguria, Lombardia ed Emilia” di Alfredo Morsetti
Dutch Communications & Editing)
Related Posts