Rondanina: il mistero del mago col cappello a cilindro

Rondanina è in provincia di Genova, con poco più di 60 abitanti. Il borgo in passato è stato colpito da eventi alluvionali. Una leggenda narra di un mago londinese che portò una maledizione intorno alla fine del 1800

Nubifragi e alluvioni colpirono il paese nel 1908 e nel 1953, creando danni enormi e gravi disagi agli abitanti. Tuttavia esiste una leggenda che pare dare una spiegazione “mistica” agli sfortunati eventi della zona. Si narra che alla fine del 1800, Rondanina ospitasse un forestiero, un uomo cupo e misterioso proveniente dall’ Inghilterra. Si presentò una mattina in paese con le chiavi di una casa dove poco prima erano morti una coppia di anziani contadini. Probabilmente a beneficio di un’eredità, ma sta di fatto che quell’uomo vestito di nero con un grande cappello a cilindro in testa fece presto discutere tra gli abitanti. Qualcuno tentò di allacciare un rapporto, ma l’uomo non apriva nemmeno la porta e usciva di notte, per rincasare alle prime luci dell’alba. Presto in paese gli venne associato un soprannome: “il mago”, probabilmente il suo abbigliamento e il suo sovoir-faire associato al fatto che qualcuno l’avrebbe visto tirar fuori dal cilindro diversi oggetti.
Dopo alcuni anni di convivenza con questa persona molto riservata e per nulla socievole, una ventina di persone decisero di metter fine a questo imbarazzo. Una mattina, alle prime luci dell’alba, attesero il suo ritorno a casa dinnanzi al cancello dell’abitazione e lo fermarono, chiedendogli chi fosse e soprattutto come si chiamasse, una volta per tutte. La leggenda narra che quella mattina, il giovane inglesotto si tolse il cappello, lo appoggiò ai piedi di quelle persone e con una mano fece cenno di attendere, esclamando queste parole: “Mai dimenticare il copricapo, la pioggia incombe”. Perplessi e convinti che l’uomo sarebbe tornato immediatamente, visto anche il gesto di aver lasciato il cappello e quella “battuta” all’apparenza simpatica, lo aspettarono mentre lui entrò un momento in casa.
Ebbene quel momento divenne un giorno, una settimana, un mese. Non uscì più nessuno da quella casa che rimase chiusa mentre del proprietario nemmeno una traccia. Il “mago” era sparito per sempre, lasciando il cappello agli abitanti, con quell’unica frase che pronunciò a qualcuno durante gli anni in cui visse a Rondanina. Presto i cittadini si dimenticarono di quell’ospite misterioso, ma non tutti. Con l’alluvione del 1908 un anziano sostenne che un mago proveniente da Londra avrebbe maledetto anni addietro quelle terre, raccontando questa storia, che fu tramandata di generazione in generazione, fino a diventare la leggenda del mago inglese di Rondanina.

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Racconto tratto da: www.lavocedigenova.it/

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