Gorreto, suggestivo borgo collocato sulla riva sinistra del fiume Trebbia ai piedi del monte Alfeo, è stato teatro di avvenimenti decisivi nella lotta partigiana. Qui sorge il Castello dei principi Centurione che – ricorda nel suo libro Antonio Testa (Partigiani in Val Trebbia – La Brigata Jori) – fu spogliato delle sue opere d’arte e subì atti vandalici quando fu occupato dalle Brigate Nere e dagli Alpini della “Monterosa”. Solo nel maggio 1944 arrivarono i primi partigiani, e nel Castello fu trasferito il Comando della Divisione Cichero che vi rimase fino al tragico rastrellamento di agosto che durò quasi un mese. Quando giunsero gli Alpini del Battaglione “Vestone” a presidiare il paese i partigiani della Brigata Jori ne catturarono numerosi e di questi almeno un centinaio disertò seguendo i partigiani. Gli Alpini comandati dal Maggiore C. Paroldo passarono con una cerimonia militare tra le file dei partigiani, parte nella Brigata Jori ed altri nelle Brigate che operavano nella Val Borbera. Così ricorda quel momento lo scarno comunicato del 4 novembre 1944 del Comando Divisione che vide impegnati nella lotta con i loro uomini e per diversi mesi sia Aldo Gastaldi “Bisagno” sia G.B. Canepa “Marzo”: «Stamane il Battaglione Alpino Vestone è passato al completo nelle file della 3ª Divisione Garibaldina Cichero». Ricorda Antonio Testa nel suo libro: «La prolungata sosta del Battaglione Alpino a Gorreto, spiega perché nella storiografia partigiana di questi luoghi, il nome del paese ricorre sempre accoppiato a quello del Vestone, la cui resa costituì motivo di grande esultanza tra la gente, che ne aveva seguito con ansia quotidiana la difficile conversione».
(Articolo tratto dal giornale dell’ANPI “Patria Indipendente” del 26/05/2005)
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