Vesimo (1020 mt.). Alle pendici del monte Lesima (1724 mt.) costituito da case in pietra disposte su terrazze. D’origine medioevale la chiesa di S. Colombano, modificata nel XVII secolo. Facciata scandita da lesene e nicchie cieche, interno a tre piccole navate. Nel paese è presente una fonte racchiusa da due archi, adiacente al monumento in onore ai caduti del bombardamento inglese del 1944.
(Fonte: Guida turistica “Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini)
Il bombardamento del 1944
Nell’estate 1944, essendo la zona controllata da formazioni partigiane, nell’erronea sensazione di essere al sicuro da un attacco aereo, fu improvvisata una festa da ballo serale in deroga all’oscuramento allora in vigore. “Pippo”, il famigerato bombardiere notturno “alleato”, aveva ordini precisi e non si lasciò sfuggire l’occasione: colpire qualsiasi segnale luminoso al di là della linea del fronte. Così fu, con micidiale precisione. Nella strage morirono 32 persone. I soccorsi furono estremamente difficoltosi poiché la località distava, allora, almeno due ore di cammino su mulattiera dalla prima rotabile.
Intere famiglie vennero distrutte, il numero più alto di vittime lo si ebbe tra i giovanissimi. Questo atto di barbarie segnò per sempre il destino del paese, pregiudicandone il futuro.
Gli appunti di toponomastica del Notiziario bobbiese
Esiste un Vesime(AT) l’attestazione Vigesimus del 1178 (Moribondo 1789.90,I, 74,2) mostra la forma originaria, allusiva della distanza di venti miglia romana sia da Acqui sia da Asti (ad Vigesimum lapidem). L’interpretzione è condivisa da Massia e da Olivieri, in documenti anche più antichi la forma già sincopata in Veximus, utilizzata anche al plurale Veximis. A nostro avviso anche il nostro Vesimo ha la stessa derivazione, infatti la distanza che lo divide dal suo comune Ottone corrisponde a venti miglia circa.
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