Tartago (708 mt.) è rappresentato da rustici con tetti in ardesia e dall’antica chiesa di S. Giovanni Battista.
Le sue antiche costruzioni, molte delle quali restaurate dai proprietari mantenendo la loro tipicità, e gli angoli suggestivi ne fanno un autentico paradiso e fonte di ispirazione per i fotografi di paesaggio.
La leggenda vuole che il nome derivi da Kartago, nome che avrebbero dato i soldati cartaginesi di Annibale che probabilmente, disertando, si rifugiarono su questi monti.
Il nome potrebbe anche derivare dal celtico “Tartos” (secco).
(Fonte: Guida turistica “Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini)
Tartago è anch’esso villa della parrocchia di Zerba ed ha la sua piccola chiesa dedicata a San Giovanni Battista. L’oratorio è posto all’inizio del paese, così come Giovanni Ferrerò lo ha descritto in un suo articolo, pubblicato sulla rivista “Il nido d’aquila”: Il primo incontro si ha con la minuscola chiesa dalla facciata a vela, dove le campane, prima che il campanile venisse costruito, trovavano alloggio nell’elegante bifora.
(Fonte: “Le antiche mulattiere” di Guido Ferretti)
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