Statto (Travo)

Foto di Gigi Galantin

Statto (154 mt.) menzionato sulla Tavola alimentare Traiana come stazione di posta romana situata sul Caminus Genue. Documentato nel 1296 il castello conteso dai Caracciolo e dagli Anguissola ; a pianta rettangolare con quattro torri cilindriche, racchiuso da una bassa cinta (di proprietà privata). All’esterno il decadente oratorio di S. Antonio abate del 1340 , riedificato su un poggio nel 1930 in stile neoromanico.

(Fonte: Guida turistica “Piacenza e la sua provincia” di Leonardo Cafferini)

Il nome della località sembra sia derivato da una stazione di posta romana situata sulla “strata” che lungo la Val Trebbia congiungeva Piacenza a Genova.
Il castello appare la prima volta in un atto del 1296 con il quale Casellasco dei Casellaschi lo vendeva a Ottone Codognelli. In quello stesso secolo il fortilizio, allora uno dei centri più attivi di resistenza nella lotta per la supremazia comunale, venne occupato per qualche tempo dalle milizie della Chiesa (1373), in seguito alla guerra condotta da Amedeo VI di Savoia, alleato del Papa, contro Galeazzo Visconti.
Nel 1516, essendosi i ghibellini mossi contro i castelli dei loro nemici, il conte Pier Bernardino Anguissola si impadronì di Statto mentre un suo figlio saccheggiava Fiorano; ma il castello dovette ritornare presto ai Caracciolo se otto anni dopo il conte Pier Maria Scotti (“Il Buso”), dopo il fallito tentativo di occupare con il tradimento la città di Piacenza (allora tenuta dai francesi), si rifugiava a Statto estromettendovi il cognato e legittimo proprietario, conte Gian Ludovico Caracciolo.
La costruzione dell’edificio, nell’edizione rimasta a noi, è attribuibile agli Anguissola dati i suoi caratteri del tutto simili a quelli degli altri fortilizi della famiglia. Realizzato per la maggior parte in sassi e ciottoli del Trebbia, a pianta rettangolare, presenta i lati ad est, nord, ovest, occupati da corpi di fabbrica mentre quello a sud è costituito da una sola cortina che, nel 1600 e ai primi del 1700, fu dotata di una decorazione che la fece sembrare la fronte di un palazzo merlato. Delle quattro torri angolari rotonde, quella di sud-ovest presenta grandi aperture arcuate che fanno pensare ad una altana di tipo rinascimentale.
Di particolare rilievo sono pure le sale interne con soffitti a cassettoni, la cappella ricavata in una torre, gli affreschi a soggetto paesaggistico e un pregevole camino in pietra lavorata con al centro lo stemma dei Caracciolo.
Come ci si arriva – Da Piacenza per Gossolengo, Tuna e quindi lungo la strada che costeggia il Trebbia.

(Fonte: http://pcturismo.liberta.it/asp/default.asp?IDG=811 )

Il castello di Statto

Il castello di Statto è una fortezza che si trova nel comune di Travo, in provincia di Piacenza. Posto sulla sponda sinistra della Trebbia in un punto rilevato rispetto al fiume controllava, con il non lontano castello di Rivalta e i castelli di Montechiaro e Rivergaro sulla riva opposta, l’accesso alla val Trebbia.
Statto deve il suo nome alla stazione di posta romana, posta sulla strata che dal castrum di Piacenza si inoltrava nella val Trebbia e garantiva il collegamento con il mare. Il 1296 è la prima data certa nella storia del castello, testimoniata dall’atto di vendita col quale Casellasco dei Casellaschi lo cedette a Ottone Codognelli. Nel 1323 viene ceduto agli Anguissola. Coinvolto, con gli altri castelli del piacentino, nelle dispute tra guelfi e ghibellini venne occupato nel 1373 dall’esercito della Chiesa. Pier Bernardino Anguissola lo conquistò nel 1516 e successivamente divenne per matrimonio dei Caracciolo, i rami di questa famiglia ne mantennero il possesso, con alterne vicende, sino al 1896, quando passò alle suore Figlie della carità, per ritornare nel 1926 ad Orazio Anguissola Scotti che lo ristrutturò come dimora estiva.
L’aspetto attuale è da attribuire all’intervento degli Anguissola, che lo risistemarono con caratteristiche riscontrabili in altri castelli di proprietà della famiglia. Ha pianta rettangolare con cortile interno e quattro torri cilindriche negli angoli. Tre lati presentano corpi di fabbrica mentre quello sud consiste solamente nel muro, modificato sul finire del XV secolo, con merli e finestre. Il materiale usato è la pietra del fiume. All’interno si possono ammirare saloni affrescati con soggetti paesaggistici e soffitti a cassettoni, un imponente camino con lo stemma dei Caracciolo, la cappella collocata in una torre. Dell’antico oratorio, che era collocato fuori dal recinto murario, rimangono solo ruderi, il crollo, relativamente recente, risale alla seconda metà del secolo scorso.

(Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Statto )

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